Mercoledì 26 settembre 1973 veniva a mancare un’icona del cinema italiano, Anna Magnani. Tra i tanti meriti, è stata la prima attrice italiana a vincere un Premio Oscar, il 21 marzo del 1956, grazie al film di Daniel Mann La rosa tatuata,
Qui sotto la consegna del premio, dalle mani di Jerry Lewis. A riceverlo, causa impossibilità dell’attrice, la collega Marisa Pavan.
Eccola, gonfia di gioia con la statuetta in mano.
La più grande attrice italiana, interprete di classici indimenticata come Roma città aperta, Bellissima e Mamma Roma. Proprio della città eterna è stato uno dei più grandi simboli del XX secolo e non è un caso che l’ultima apparizione sul set sia in un cameo del film di Federico Fellini chiamato appunto Roma, nel 1972, un anno prima della morte, avvenuta a 65 anni per un tumore al pancreas
Oggi più che mai, sui social si rende tributo alla sua figura anche con le gif, in cui poter condividere velocemente dei pezzi importanti di storia del cinema e di poetica interiore, popolana e popolare ma anche grandi perle di saggezza.
Popolano come il suo carattere, di donna forte e orgogliosa, che apparteneva alla gente e in cui la gente si riconosceva.
È il simbolo della donna stanca, abbattuta, piena di amarezza e di dolore, che però resiste.
È mai esistita donna che sia in grado di fare Te possino… come lei?
Roma città aperta. Fotogrammi che fanno parte della storia del cinema.
Anna però sapeva anche far festa. Guardate come balla il twist a Venezia nel 1962 col grande Pier Paolo Pasolini.
Qui invece è con il regista Roberto Rossellini, con cui ebbe una lunga relazione
Stupenda in questa foto con Tennessee Williams.
Una foto storica: Anna legge il giornale che annuncia l’omicidio di J. F. Kennedy.
Qui sotto, con Marlon Brando e Joanne Woodward nel film Pelle di serpente (1959)
Un tris di attrici spettacolari: Anna con Monica Vitti e Silvana Mangano.
Vogliamo ricordarla con la sua più celebre battuta, quando sbottò davanti a un truccatore reo di starla mascherando un po’ troppo: “Lasciamele tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una, che ci ho messo una vita a farmele!”