Ci sono quei volti televisivi che quando appaiono sullo schermo, generano la famosa domanda “Dove l’ho già vista questa faccia?”. Negli ultimi tempi sono eccitato dalla profusione di dolore senza fine della serie tv The Handmaid’s Tale, ideata da Bruce Miller per Hulu e basata sul romanzi di tremenda distopia che è Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood. In due parole: gli USA sono diventati un regime di persone non fertili, le poche donne che possono concepire sono schiavizzate dai Comandanti, che le tengono in prigionia come uteri in affitto con le gambe. Le ancelle sono istruite alla schiavitù da altre donne senza scrupoli, cattivissime, dette zie, aunt. Alla protagonista, interpretata da Elisabeth Moss, è toccata Aunt Lydia, interpretata da Ann Dowd.
Ann Dowd è un’attrice americana di 61 anni, con la taglia forte e l’espressione glaciale di chi te la farà pagare cara. È una caratterista tra le migliori in circolazione e interpreta quasi sempre ruoli sgradevoli. Proprio in questo momento sta vivendo una seconda giovinezza grazie alle serie tv.
In The Handmaid’s Tale, l’ultima sua apparizione, si compiace nel torturare povere ragazze la cui vita è già abbastanza orribile di suo, e lo fa talmente bene che potresti fare incubi con lei come protagonista.
“Dove l’ho già vista?” dicevamo. Facile: in The Leftovers è Patti Levin, la capoccia locale dei Colpevoli Sopravvissuti, che terrorizza i rimasti al mondo ricordando loro che si vive per soffrire. Tutta vestita di bianco, fuma come una ciminiera ed è protagonista di un epico scontro onirico con Kevin Garvey (Justin Theroux) nella seconda stagione che solo a ripensarci mi metto a tremare.
Se con questi due ruoli pensate che abbia raggiunto assoluti livelli di disagio, forse non ricordate una delle sue apparizioni più brutali, che valgono il premio “Ecco chi era!” gridato davanti alla tv.
Ricordate il primo, originale e spettacolare True Detective? Se c’è un momento che fa davvero accapponare la pelle è quando Rust e Marty (McCounaghey e Harrelson) entrano a Carcosa. C’è una scena in particolare nella casa degli orrori, che crea assoluto disgusto. Guardate chi ne è la protagonista:
Già. Ann Dowd, oltre a essere un’attrice bravissima, sa anche scegliersi i ruoli perfetti per diventare un’icona di culto. In Louie ad esempio, la serie tv creata da Louis CK, interpreta un altro personaggio schifoso, la suora che punisce il piccolo Louie e che gl’insegna a modo suo la passione di Cristo.
Non si è fatta mancare neanche un’apparizione nella settima stagione di X Files, in un episodio in cui ci sono dei ragazzi che si muovono più veloci dell’occhio umano. In questo caso, per fortuna, Ann non fa paura, è l’episodio a essere inquietante in sé.
Altro giro altra corsa nel fantastico mondo della sgradevolezza: nella serie tv madre di tutti i teen drama disagiati, Freaks and Geeks, Ann interpreta la madre invidiosa di Busy Philipps. Ottima anche in questa veste inusuale kitsch/trash.
Grazie al cielo, non tutti i suoi ruoli sono così tremendi. Nella serie tv Girls, recentemente conclusasi, interpreta Phaedra, che fa lavorare Hannah (Lena Dunham), nonostante quest’ultima sia in uno stato che non posso spoilerare. Un bel personaggio, finalmente.
A riabilitare del tutto la sua figura ci ha pensato Zach Braff, il JD di Scrubs, nel suo primo film La mia vita a Garden State. Lì, Ann Dowd interpreta Olivia, la madre spirito libero di Sam (Natalie Portman), che abbraccia Andrew (Braff) proprio nel momento in cui ne ha più bisogno, facendolo sciogliere, e noi con lui.
Questi sono solo alcuni dei personaggi che Ann ha interpretato (c’è anche un ruolo in Masters of Sex niente male), se date un’occhiata alla sua pagina IMDb c’è da perdersi. Segnatevi il suo nome, la rivedrete presto di sicuro in un’altra, magistrale interpretazione.