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In quest’anno di serie tv bellissime, spesso a subire sono i film al cinema, molti dei quali nascono con un hype supersonico, un’attesa fuori misura e poi si rivelano dei veri e propri palloni gonfiati, un tripudio di effetti speciali senz’anima, di dialoghi scritti male e di trama che sta insieme con lo sputo.
Questa è una flop 10 arbitraria, lo sappiamo. Alcuni film sono davvero brutti da non poterli nemmeno guardare, altri invece sono film normali, che però nel nostro cuoricino avrebbero dovuto essere speciali e che ci hanno deluso tantissimo.
Un brutto anno soprattutto per i sequel o i reboot, che non interessano più a nessuno e di solito fanno solo rimpiangere il film originale.
È stato il film bandiera del gender swap, cioè di quell’andazzo di ricreare film con protagonisti femminili al posto dei maschili, per un discorso di correttezza. Ci sta, ma poi il film dev’essere bello, specie se si toccano delle pietre miliari come Ghostbusters o Star Wars. In questo caso, la pubblicità è stata superiore al valore del film, che ha divertito a metà, tra scene già viste e battute facili facili.
Direte voi: cosa ti aspettavi? Boh, magari niente, ma il trio che ha rivoluzionato la comicità degli anni ’90, spero sempre possa realizzare un film bello come i suoi primi lavori. È la sindrome Dario Argento: lo sai che ha fatto l’ennesima cazzata ma ami talmente tanto i suoi primi film che guardi lo stesso gli abomini di oggi. Aldo, Giovanni e Giacomo sono invecchiati male e somigliano pericolosamente ai vecchietti che rappresentano in questo film brutto (e girato male).
Mettetevi nei miei poveri panni di nerd: attendo una vita il film su Warcraft per vedere tutte le razze e le fazioni che si danno battaglia, una roba che a immaginarla fa diventare il Signore degli Anelli Fantaghirò, lo dirige Duncan Jones, genio in Moon e cosa tira fuori? Un filmetto pieno di effetti speciali da videogame e di buonismo, in cui si vedono solo orchi e umani. Oh no, ho bisogno del capitolo 2 con gli elfi, i non morti, i worgen, i tauren etc etc
Altro sequel, altro fiasco. 20 anni dopo, la Terra è di nuovo attaccata dagli alieni, ma questa volta non frega niente a nessuno. Uno spreco di effetti speciali che ci venivano fuori 10 giochi per Playstation 4, che almeno si passava un po’ di tempo e invece no, hanno voluto fare un film. Unica cosa positiva, grazie al fiasco non ci sarà un terzo episodio.
Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti. Quante volte avete sentito questi nomi negli ultimi 15 anni? Un film telecomandato dall’inizio alla fine, una sequela di banalità e di scene prevedibili e quando tutto sembra perduto, quando credi di non poter meritare di peggio, arriva la canzone dei titoli di Emma Marrone.
Sceneggiatura scadente e effetti speciali alla buona per questo film storico/fantasy con Nikolaj Coster-Waldau e Gerard Butler, déi egizi che interagiscono in un polpettone palloso come pochi altri. È costato 140 milioni di dollari ed è stato distrutto dalla critica, chissà poi perché.
Siamo sinceri, è stata una delusione epocale. Preceduto da un hype stellare, con tanto di sfilata di Derek e Hansel sulla passerella di Valentino, il sequel del primo ormai mitologico film è una copia sbiadita, con battute che risultano vecchie già la prima volta che le ascolti e gag che non strappano più di un sorrisetto. Dispiace, occasione sprecata per rinverdire l’epica di un eroe post moderno.
Il sequel di quella porcata che è Alice in Wonderland dell’ormai defunto artisticamente Tim Burton. Ancora Alice che interagisce con gli effetti speciali, ancora Johnny Depp che sembra Madonna sotto MDMA, ancora tutti i protagonisti del primo inutile film in un ancor più inutile seguito, ad uso e consumo dei fan della storia. C’è chi ha sentito Lewis Carroll, lo scrittore che ha inventato il mondi di Alice, rigirarsi nella tomba come un derviscio.
Un sacco di aspettative per il primo film al cinema dei The Pills, trio romano di autori comici diventati famosi grazie ai video su YouTube. Poche idee legate con lo sputo ed ecco un film in cui ti aspetti di uscire con gli addominali dalle risate e invece te ne vai via molto deluso. Forse l’estetica del trentenne che non ha voglia di fare un cazzo non funziona più.
Qualcuno di voi è andato a vederlo? Cos’è, avevate i muratori in casa? Difficile trovare una pellicola più inutile del quinto adattamento cinematografico del romanzo Ben Hur, che tra l’altro è già diventato un classico del cinema nel 1959 e davvero non ha bisogno di aggiornamenti. Un attore mezzo sconosciuto, degli effetti digitali da poracci ed ecco il peggior film dell’anno.