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di Edoardo De Martinis 12 Ottobre 2017

Questo gioco vi farà capire cosa vuol dire essere un autista Uber

Avete idea di quanto possa essere difficile la vita di un autista Uber? Scopritelo con questo ingegnoso giochetto

Sei un guidatore Uber, padre di due bambini e con a carico un prestito di 1000 dollari da ripagare entro una settimana. Riuscirai a guadagnare abbastanza denaro da ripagarlo? No, non siamo impazziti e non vi stiamo lanciando contro i taxisti, stiamo parlando di un giochino che vi farà capire quanto sia complicata la vita di un conducente Uber. Il gioco è basato su reali testimonianze ed interviste ad autisti di Uber, raccolte dal quotidiano economico inglese Financial Times.


La scelta iniziale del livello è già un bivio: preferisci vivere a San Francisco con una banca pronta a prestarti i soldi per procurarti l’auto (Facile) o vivere a 2 ore di distanza, a Sacramento, ed essere un cattivo pagatore (Difficile)?

Il gioco si basa sulla settimana lavorativa del nostro avatar, portandoci a prendere diverse scelte che altereranno l’esito finale: da come trattare i clienti, passando per la manutenzione dell’auto sino al piano tariffario migliore per il nostro smartphone. Nessun dettaglio è stato lasciato al caso.


Attenzione a trattare in malo modo l’utente che vi ha chiamato, perché potrà vendicarsi di voi lasciando una cattiva recensione di voi sul sito di Uber! Riuscirete a gestirvi il lavoro al meglio o tradirete la fiducia di vostro figlio che vi aspetta a casa per aiutarlo con i compiti? Riuscirete a ripagare il prestito o arriverete prima all’esaurimento/sfinimento fisico?

Lo scoglio più grande è forse quello del venerdì/sabato sera, quando dovrete scegliere se accompagnare i ragazzi ubriachi e guadagnarci sopra, oppure essere intransigenti e difendere ad ogni costo la pulizia della vostra auto.


Il gioco ha principalmente uno scopo economico (essendo sponsorizzato dal Financial Times), ma il risvolto ludico vi incollerà allo schermo e vi farà perdere tempo prezioso in ufficio.
Noi purtroppo non siamo riusciti a raggiungere la cifra magica di 1000$, tutta colpa di una sosta indesiderata dal meccanico.

FONTE | Financial Times

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