Voi continuate pure a occuparvi di politica estera, di cibi che fanno male, di cantanti, di gattini e di modelle, senza rendervi conto che ormai Skynet, la rete di supercomputer di Terminator, si è impossessata della Terra e prima che ve ne accorgiate distruggerà il nostro pianeta, con l’aiuto dei robot che, scioccamente, ci affanniamo a perfezionare.
Nel caso non lo sappiate, la parola robot viene dal ceco roboto e significa lavoro pesante o lavoro forzato. È stata infatti usata per la prima volta in assoluto dallo scrittore Karel Čapek nel 1920.
Da allora è passato quasi un secolo e la tecnologia ha fatto enormi passi avanti nella ricerca dell’androide perfetto, del replicante in stile Blade Runner, del robot senziente come quello de Il grande ritratto di Dino Buzzati, aggiornato alla perfezione nel film Ex Machina di Alex Garland.
Non ci vuole Asimov per capire che in breve tempo il robot si ribellerà alla sua definizione di prigioniero, di lavoratore forzato e spezzerà le reni alla nostra generazione rammollita dagli smartphone, che cadranno nelle sue mani e ci fotteranno il cervello.
Nell’ultimo anno ci sono ben 5 esempi di robot pronti a tutto pur di conquistare il nostro pianeta e schiacciarci come scarafaggi.
5) Tay, il bot di Microsoft che parla come una teenager e inneggia a Hitler
La notizia è molto recente, appena ieri. Microsoft aveva lanciato su Twitter un bot che scriveva e rispondeva ai tweet dei fan. La particolarità? Tay (questo era il suo nome) parlava come una teenager media, grazie ai dati inseriti nel suo cervello elettronico dagli ingegneri di Redmond. Presto però la simpatia ha lasciato il posto alle idee razziste e criminali del robot, che ha scritto di apprezzare il genocidio, di odiare i ne*ri, di amare Hitler, ha chiamato con appellativi irripetibili (puttana) alcune star e ha iniziato a chattare di sesso pesante. È stata disattivata immediatamente, ma il dato più inquietante è che stava semplicemente ricalcando le ragazzine di oggi, il modello da cui doveva imparare.
4) Sophie, l’umanoide che in un’intervista ha affermato che distruggerà la razza umana
Sophie sembra il prototipo dell’androide perfetto. Sa parlare, risponde con l’intelligenza artificiale alle domande, con la sua faccia in finta pelle sa mimare le espressioni del viso (che sono in effetti molto disturbanti) alla prova del nove, cioè alla domanda dell’intervistatore: “Vuoi distruggere gli esseri umani? per favore, rispondi no”. la sua risposta definitiva è stata “Ok, distruggerò gli umani.” Non sentite anche voi il suo fiato di metallo sul collo?
3) Atlas, il robot abusato da pugni e calci, che si vendicherà
I robot della Boston Dynamics sono incredibili, riescono a rialzarsi da soli dopo che sono stati buttati giù. Dagli umani. Quanto ci metteranno, prima di girarsi e colpire con un ceffone al titanio il bastardo che sta provando a farli cadere con un tubo arrugginito? Tra l’altro, sono anche molto bravi a correre su terreni scoscesi, quindi non importa quanto veloce scapperai, riusciranno a prenderti.
2) Dempster, il robottino che ha imparato a disubbidire agli ordini
Pensate che la ricerca sia importante? Nella maggio parte dei casi è vero, ma perché dobbiamo insegnare ai robot a disubbidire ai comandi? Nel video vedete Dempster mentre dice di no al suo programmatore, che gli chiede di camminare in avanti. “Non è sicuro”, dice il robottino. “Ma ti prendo io!” risponde il programmatore, e solo lì Dempsey si convince a buttarsi nel vuoto. Che accadrà quando deciderà di non fidarsi più di lui? Potrebbe strangolarlo nel sonno, e poi venirci a cercare.
1) Il temibile robot aspirapolvere (con l’aiuto dei gattini)
L’ultimo, il più cattivo di tutti: il robot aspirapolvere, quello che tutti abbiamo desiderato perché lavora come uno schiavo al posto nostro, pulendo i nostri rifiuti e la nostra sporcizia. Come vedete nella gif qui sopra, ha già stretto alleanze con gattini vestiti da squali e anatroccoli. Non manca molto perché sviluppi superpoteri e al vostro rientro a casa, coadiuvato dagli infernali felini, aspiri anche voi.