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di Marta Blumi Tripodi 9 Novembre 2012

I robot del sesso stanno arrivando, grazie transumanisti

I transumanisti, per quanto il nome possa trarre in inganno, sono gli appartenenti a una corrente filosofica che predica il superamento dell’essere semplicemente umani e la completa fusione con la tecnologia del futuro, che cambierà del tutto il senso di appartenenza alla nostra stirpe e ci renderà più simili a cyborg. Alcuni transumanisti, incidentalmente, sono anche scienziati e ingegneri, e stanno impegnandosi su un fronte che molti ritengono fondamentale per l’amicizia tra i droidi e l’umanità: l’invenzione dei sexbot, ovvero robot (ambosessi) progettati esclusivamente per fare sesso.

Fantascienza? Non proprio, perché la prima è già arrivata. Si chiama Sexxxy Roxxy, è (diciamocelo) un po’ bruttina e ha caratteristiche davvero inquietanti. Innanzitutto, è in grado di avere un orgasmo pure lei. Secondariamente, impara: memorizza le vostre abitudini e quello che vi piace o non vi piace, in modo da essere in grado di fare meglio la prossima volta che decidete di darci dentro. Terzo: ha diverse personalità, e potete scegliere quella che vi aggrada di più. C’è Frigid Farrah (timida e imbranata), Wild Wendy (la bomba del sesso), S&M Susan (comanda a bacchetta o si fa comandare), Young (la diciottenne inesperta) e Mature Martha (la donna matura e navigata). In futuro, ciascun utente potrà creare una personalità ad hoc miscelando le varie caratteristiche , per poi condividerla online con altri utenti. Tra qualche anno i sexbot saranno anche in grado di memorizzare Kamasutra e altra manualistica specializzata, e saranno dotati di elettrostimolatori per “accendere” i vostri nervi nel momento clou.

Detto questo, non precipitatevi ad acquistarla su Amazon: Sexxxy Roxxy per ora è solo un prototipo. Pure vecchiotto, visto che è stata presentata alle fiere specializzate nel 2010: evidentemente non impara così rapidamente come vorrebbero farci credere. O forse si è ribellata ai suoi creatori, li ha imprigionati nel loro malefico laboratorio e ora si gode la “vita” su un’isola tropicale. Chissà.

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