Tech
di Elisabetta Limone 29 Aprile 2021

AR e VR ad alta risoluzione e la tecnologia cloud stanno cambiando il modo in cui giochiamo

L’industria dell’intrattenimento investe in tecnologie avanzate

Negli ultimi vent’anni in particolare l’industria dell’intrattenimento ha avuto delle trasformazioni minimamente immaginabili fino a metà degli anni ‘90. Ciò grazie alle tante innovazioni tecnologiche messe al servizio di videogame, piattaforme di casinò, ma anche per l’intrattenimento culturale. Fra queste ci sono sicuramente realtà virtuale e aumentata, che assieme alla tecnologia cloud stanno letteralmente cambiando il modo di intrattenerci e di giocare.

Realtà virtuale e aumentata: non sono la stessa cosa

Prima di addentrarci nel mondo del gaming è doverosa una premessa per differenziare realtà virtuale da realtà aumentata, cose che spesso erroneamente vengono dai più confuse. Per realtà aumentata si intende la creazione di un mondo digitale sovrapposto a quello reale, aumentandone appunto la percezione; mentre nella realtà virtuale veniamo letteralmente proiettati in un’altra dimensione, con infinite possibilità e infiniti stimoli. Le applicazioni di realtà aumentata e virtuale sono molteplici: basti pensare alle simulazioni per corsi di chirurgia, fino a toccare l’architettura, con la possibilità per l’utente finale di “vivere” lo spazio prima ancora che sia creato fisicamente.

Il gioco: dal 2D ai nuovi trend

Se pensiamo solo un istante a come erano i videogiochi appena 30 anni fa ci rendiamo conto che stiamo assistendo attivamente ad una crescita impressionante dell’industria del gaming. Crescita che si estende ovviamente anche alle piattaforme di casino online, che hanno beneficiato dello streaming soltanto negli ultimi 10 anni, e ora si affacciano verso altre tecnologie. Dai videogiochi cabinati all’home gaming sembra passata un’eternità, eppure in realtà entrambi convivono tutt’ora: i cabinati si possono ancora incontrare in bar e sale giochi, mentre home gaming e multigaming online sono tendenze moderne in particolare degli under 35. Un settore che muove oltre 196 miliardi di dollari ogni anno, e per cui le aziende investono milioni di dollari.

Da Sony a Microsoft le console si rinnovano tutte

La premessa fatta poco fa ci riporta a ciò che sta accadendo oggi giorno. La differenza fra realtà virtuale e aumentata per l’utente finale sta principalmente nel supporto utilizzato per goderne. Con la realtà aumentata sono sufficienti un buon smartphone o un dispositivo portatile, mentre per la realtà virtuale sono indispensabili una console e un visore. Sebbene ci sia un aumento costante dell’utilizzo dei dispositivi mobili per intrattenersi a giochi online, le console hanno sempre il proprio fascino, e non è un caso che il 2021 è il ritorno si Sony e Microsoft con PS5 e Xbox Series X. Con l’esplosione dei giochi MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) e degli eSport, le due console più famose non potevano esimersi dall’accontentare l’esercito dei gamers, in particolare la Play Station che aveva introdotto sul mercato il primo visore interamente dedicato al gaming con PS4 Pro.

Il cloud gaming: l’acronimo Gaas

Una delle rivoluzioni in atto e su cui anche le grosse aziende non fanno poi così tanto segreto è quella del Gaas, acronimo che sta per Gaming as Services. Tale concetto ha alla base l’obiettivo di rendere qualsiasi gioco disponibile per essere utilizzato online, indipendentemente dalla propria console, PC o dispositivo, aprendo infinite possibilità per la comunità dei gamers nel mondo, che conta quasi due miliardi di persone al 2020. La nuova frontiera del cloud gaming è dunque quella di interrompere o diminuire quanto più possibile la frammentazione, dando la possibilità ai gamers di usufruire di archivi di gioco completamente online sui server della piattaforma ospitante.

Realtà virtuale e aumentata e cloud gaming sono l’iceberg attuale di un processo lungo anni e che non si è mai arrestato. Le possibilità per le aziende e gli utenti finali sono infinite e non soltanto per ciò che concerne il settore del gioco. Si aprono difatti le “porte” per tour virtuali di musei oppure di siti storici, o, come nel caso di Apple Arcade, di viaggi spaziali.

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