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30 anni di World Wide Web, il database che ha cambiato per sempre la storia

Il World Wide Web compie 30 anni. Per celebrare il suo anniversario abbiamo deciso di ripercorrere i momenti più importanti dall’arrivo del web ad oggi.

Era il 12 marzo del 1989 quando l’informatico e fisico britannico Tim Berners-Lee presentava le basi teoriche della ricerca sul cosiddetto “ampio database ipertestuale con link”, presentandolo all’European Organization For Nuclear Research (CERN) di Ginevra, dove Berners-Lee lavorava e dove venne utilizzato il computer con il primo server della storia del web.

Il doodle di Google

Spesso confuso con lo stesso Internet, il WWW è un sistema che opera attraverso quest’ultimo, e sebbene Internet fosse già nato anni prima, nel 1980, grazie all’influenza del progetto del 1969 ARPANET finanziato dalla Defence Advanced Research Projects Agency (dipendente dal Ministero della Difesa statunitense), del progetto Xanadu, e nel 1987 venne sperimentato da Apple il software di iper-testi HyperCard, soltanto nel 1991 venne lanciato il web, e da allora ha iniziato una corsa inarrestabile. Pochi anni più tardi, il web venne gestito da un consorzio fondato dallo stesso Berners-Lee, il World Wide Web Consortium, con sede al MIT.

Il CERN di Ginevra decise poi di rendere il web accessibile a più persone possibili, non limitando il nuovo incredibile strumento alla sola comunità scientifica, il quale crebbe in maniera esponenziale e divenne in trent’anni la piattaforma più usata, se non la principale, dalla società occidentale contemporanea.

Soltanto nel 1995, Internet contava già circa 18 milioni di utenti.

Internet era nato per scopi militari e accademici ma con l’aumentare del numero delle persone connesse al web, le aziende videro nel web un’ottima risorsa di marketing, tanto che nel 1995 Amazon e eBay fecero la loro comparsa online, inaugurando la vera esplosione dell’e-commerce.
Nel 2001, lo scoppio della “bolla dot-com”, determinò il fallimento di molte start-up e la chiusura di molti siti web, mentre i siti e le aziende che sopravvissero allo scoppio della bolla affermarono il loro nome sul mercato online, in continua espansione, come ad esempio Google (fondata nel 1998), che favorì l’avvento dei motori di ricerca, i quali facilitavano il reperimento delle informazioni e l’usabilità del web in assenza di specifiche competenze tecniche.

Tim Berners-Lee

Il volto del web cambiò con la presenza dei social network e delle piattaforme di auto-pubblicazione, in particolare MyspaceFacebookYouTube, Wikipedia, e i blog, che diedero al web il nome di Web 2.0, permettendo una più facile produzione dei contenuti e la partecipazione attiva da parte degli utenti.

Insomma, un bel traguardo rispetto a chi lo immaginava solo come un grande ipertesto.

Una piccola curiosità: il primo sito web italiano messo on line è stato crs4.it, ovvero quello del «Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna» (CRS4), pubblicato nella primavera del 1993 e tuttora online nella sua versione storica.

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