Tech
di Mattia Nesto 31 Maggio 2018

Cosa sappiamo del nuovo gioco dei Pokemon?

Sappiamo che è rivolto ad un pubblico molto giovane, sarà cross-mediale e fottutamente invasivo: non vediamo l’ora

Il vero annuncio di questo giorni  (insieme al teaser di Fallout 76) è il nuovo gioco dei Pokemon per console Swtich Nintendo che uscirà il prossimo 16 novembre. Si si potrà così  tornare ad impersonare i panni di un allenatore Pokemon con due nuovi giochi: Pokemon Let’s Go Pikachu e Pokemon Let’s Go Evee.

 

 

La cosa che però ha più sorpreso gli appassionati (ed anche i detrattori dei poket-monster) è il fatto che questo gioco si unirà in modo simbiotico  con il suo emulo per telefono, ovvero Pokemon Go, il gioco per smarthphone che due anni fa sconquassò la vita di milioni e milioni di giocatori.  Molto banalmente i pokemon che si cattureranno in giro per la città (magari mentre siete in coda alla cassa vuoi che uno zubat selvatico non vi appaia vicino allo scomparto dei chewing-gum?) si potranno avere e utilizzare anche su Switch, creando una vera e propria crossmedialità molto interessante, anche come solo dato di inventiva dei ragazzi del team GameFreak. Dando un’occhiata ai commenti che stanno girando in rete, l’accoglienza di questa innovazione è già stata trionfale.

 

 

Ma le novità non finiscono qui. Infatti sia attraverso i caratteristici controller della Switch (che si possono sganciare dalla console, se si gioco su tv, e utilizzarli legati al polso con un laccetto) sia con una simpatica poket-ball in miniatura (che siamo sicuri diverrà un vero e proprio feticcio possedere) si potrà aggiungere una dopo l’altra una nuova tacca sul proprio pokedex. Con anche la possibilità di personalizzare i propri Pokemon con abiti e acsessori su misura.

 

 

Insomma di questo gioco si sa ancora poco, essendo, di fatto, uscito solo questo trailer che però ha fatto già gridare al miracolo: già perché i Pokemon, nonostante i forti introiti di questi ultimi anni, sono in crisi, non essendo più in grado di raccogliere il pubblico più giovane. Insomma a giocare con Pikachu e compagnia sono rimasti ormai soltanto quelli che, alla fine degli anni Novanta, andavano o alle elementari o alle medie: mica robetta chiaro, ma neppure un pubblico bastevole, evidentemente, per le aspettative dell’azienda.

 

 

Detto fra noi ad un primo sguardo il gioco pare essere molto ma molto interessante (e noi, certamente, non ci faremo scappare l’opportunità di provarlo a modino) tuttavia abbiamo una perplessità. Già perché siamo ancora oggi, nel 2018, a più di vent’anni dalla prima apparizione, a parlare di un videogioco sui Pokemon. Ok, va bene tutto e anche noi, come voi, amiamo follemente possedere un Dragonite o un Charizard però rimane il fatto è che, ancora una volta, la retromania a farla da padrone, senza che vi sia una nuova proposta in grado di sconvolgere tutto, magari anche con l’indubbia creatività di questo nuovo e polimorfico (ogni riferimento al buon Ditto è voluto) capitolo della saga dei Pokemon.

 

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