Il momento tanto atteso, quello che potrebbe decidere le sorti del campionato, è finalmente arrivato.
Dopo mesi di false partenze e annunci di svolte che si sono rivelate effimere, questa volta la sensazione è diversa. Il Napoli, con una convincente vittoria casalinga per 2-0 contro il Torino, ha sfruttato al meglio il nuovo passo falso dell’Inter, sconfitta a San Siro dalla Roma per 0-1. Il sorpasso, accompagnato dal boato assordante del Maradona, era nell’aria da qualche giorno, alimentato dai recenti e fragorosi scivoloni dei nerazzurri, prima in campionato contro il Bologna e poi in Coppa Italia contro il Milan.
La sconfitta casalinga dell’Inter nel pomeriggio contro una Roma impeccabile ha fornito in serata l’abbrivio perfetto al Napoli, che ha superato senza troppi patemi un Torino apparso arrendevole, penalizzato dall’assenza del capitano Ricci e mai realmente pericoloso.
Inter e Napoli, cosa abbiamo in vista del finale
A firmare il sorpasso partenopeo è stato ancora una volta lo scozzese McTominay, autore di un’altra doppietta (undici gol in campionato quest’anno) che ha spento ogni velleità granata. Lo scozzese, ormai abbonato al ruolo di centravanti aggiunto, ha sbloccato il risultato al 7′ deviando un assist di Anguissa e ha poi raddoppiato, con un’azione quasi fotocopia, alla fine del primo tempo su cross di Politano.

A quattro giornate dalla conclusione del campionato, e con un calendario decisamente più favorevole rispetto a quello dell’Inter, il Napoli compie un significativo balzo in avanti nella corsa al titolo, tanto da spingere un cauto Antonio Conte a sbilanciarsi: “Mancano solo quattro passi, lo scudetto sarebbe un prodigio, ma godiamoci con i nostri tifosi questo momento straordinario”. Il tecnico partenopeo sembra annusare il colpaccio, anche se non nasconde la preoccupazione per le nuove ammaccature di Buongiorno, Anguissa e Lobotka, la cui entità è ancora da verificare.
Nonostante la fluidità della situazione, i tre punti di vantaggio a quattro giornate dal traguardo rappresentano già un margine considerevole. Un altro fattore che potrebbe rivelarsi determinante è l’entusiasmo che sta trascinando il Napoli. L’Inter, al contrario, proprio nel momento cruciale della stagione, sembra attraversare una preoccupante involuzione sia fisica che mentale. A rendere il quadro ancora più fosco per i nerazzurri c’è l’imminente semifinale di Champions League contro il Barcellona, reduce dalla vittoria nel Clasico contro il Real Madrid nella finale di Coppa del Re. L’ottimismo, in casa Inter, sembra latitare.
Il sorpasso del Napoli, coinciso con la terza sconfitta consecutiva dell’Inter senza segnare un gol (un evento inedito nell’era Inzaghi), certifica la crisi di una squadra che fino a poche settimane fa, dopo aver superato l’ostacolo Bayern Monaco, sembrava lanciata verso un clamoroso Triplete, evocando i fasti dell’epoca di Mourinho. Inzaghi, pur non essendo mai stato un idolo incontrastato, godeva comunque di stima e veniva considerato un maestro nelle finali secche, lanciato verso nuovi successi nazionali ed europei.
Ma dopo questa nuova caduta, subita senza mai un vero sussulto se non le disperate proteste per un presunto fallo da rigore su Bisseck, la situazione in casa nerazzurra sta precipitando in maniera allarmante, con lo spettro dei “zero titoli” che si fa sempre più concreto sullo sfondo.