Di solito uscite dal bagno senza grandi preoccupazioni, ma forse oggi è il caso di pensare a quanto sia speciale la vostra tazza del cesso. Non è uno scherzo: il 19 novembre è il World Toilet Day, un evento internazionale promosso dalle Nazioni Unite per sensibilizzare le persone sulla condizione di chi non ha libero accesso ai water. Inutile dirlo, avere a disposizione acqua pulita e sanitari è un diritto umano.
In giro per il mondo, circa 2.4 miliardi di persone non hanno servizi igienici adeguati. Parlando di dettagli, c’è ancora un miliardo di esseri umani che defeca all’aperto. Oltre a comportare seri rischi per la salute, il fatto di non avere toilette protette incentiva stupri e abusi sessuali ai danni di donne e bambine.
Anche i paesi che si godono i bagni in ceramica griffata dovrebbero pensare a come migliorare i gabinetti e l’uso che se ne fa. Pensateci: tutto quello che ci scarichiamo dentro è una risorsa preziosa che potrebbe tornarci molto utile. William Tarpeh, ricercatore all’Università di Berkeley, sta lavorando a un nuovo modo per estrarre l’azoto dall’urina e utilizzarlo per produrre fertilizzanti. “Da un punto di vista tecnico,” ha detto, “l’urina ha una chimica davvero interessante.”
“Nella nostra società non facciamo caso al wc. La fai, tiri lo sciacquone e tanti saluti.” Ma per molte altre persone in giro per il mondo non è affatto facile. Avere un bagno a disposizione “può letteralmente cambiare la vita di una persona.”
Ma non è solo una questione di diritti. Tarpeh dice che il nostro modo di gestire i rifiuti umani “è vecchio di un secolo. L’ultima volta che i gabinetti hanno subito una modifica sostanziale è stato nel 1850, quando sono apparse per la prima volta. È arrivato il momento di reinventarle.”
Dovremmo tutti imparare dal Giappone, che ha organizzato un concorso per il design dei wc del futuro in vista delle Olimpiadi e Paraolimpiadi di Tokyo 2020. Senza dimenticare la mostra interattiva sulla cacca dove potevi lanciarti dentro una tazza gigante indossando un cappellino dalla forma inequivocabile.
Nel frattempo, le cose stanno cambiando. Un report di UNICEF e Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sui progressi degli ultimi 25 anni in campo di sanitari accessibili e disponibilità di acqua potabile ha mappato la situazione dei servizi igienici in giro per il mondo. Le aree urbane sono più avanti di quelle rurali, ma l’incremento di abitanti previsto per i prossimi anni metterà a dura le megalopoli dei paesi in via di sviluppo. Come potete vedere, c’è ancora parecchio lavoro da fare.