Da appassionata di folk rock americano, mentre gironzolavo tra i video di Eddie Vedder, Bruce Springsteen e uno stralcio di colonna sonora di Sons of Anarchy, ho scoperto che in Italia abbiamo un interprete non solo musicale ma anche iconografico di questo genere: non sto parlando di un cantautore indipendente con la chitarra in spalla, ma nientepopodimenoche di Walter Nudo. Walter Nudo e rock americano? Facciamo un passo indietro.
Se per qualche motivo a me inspiegabile non siete aggiornati sulla caratura di questo eclettico personaggio, niente paura, vi raccontiamo noi i punti salienti della sua fulgida carriera. Walter Nudo è nato in Canada da genitori italiani, ma ha vissuto sempre a Genova dove ha intrapreso contemporaneamente la carriera di karateka e pugile e quella di uomo dello spettacolo, dove per uomo dello spettacolo intendiamo veramente tutto lo spettacolo esistente.
Studia recitazione a Los Angeles e a Roma, ma per mantenersi fa anche lo spogliarellista; raggiunge la popolarità grazie ad alcune ospitate al Maurizio Costanzo, e alla fine arriva anche a condurre uno show con Michelle Hunziker, Colpo di Fulmine, in cui un mezzo stalker è autorizzato a seguire una preda e a portarla fuori a cena. Wikipedia riporta che nell’anno in cui Nudo arrivò alla conduzione del programma ci fu un drastico calo di ascolti che portò alla chiusura dello stesso, ma con questo non vogliamo insinuare nulla.
In ogni caso entra nel cuore delle italiane per il suo aspetto bello e maledetto, e dopo aver recitato nella crème de la crème della fiction italiana (Incantesimo e Carabinieri, tra gli altri), decide di portare il suo talento a un livello superiore, per l’esattezza all’altezza dei pettorali, che gli fanno vincere la primissima edizione de L’Isola dei Famosi, in cui si distingue per alcune perle di saggezza come “Mangia tutto quello che la natura ti offre”. Qualche mese fa il suo agente Lele Mora aveva dichiarato di aver comprato diversi call center per farlo vincere, ma anche con questo non vogliamo insinuare nulla.
Nel 2011 una nuova straordinaria abilità si manifesta, ovvero quella di scrittore: ispirato da “l’abbraccio invisibile della mistica Natuzza Evolo” scrive il libro “Ho alzato lo sguardo” sulla ritrovata fede. (Natuzza Evolo fu una mistica rinchiusa in manicomio per isteria dalla stessa Chiesa Cattolica negli anni ’40 e sconfessata successivamente tramite un’analisi ematica dal CICAP, ma con questo, nuovamente, non vogliamo insinuare nulla).
Poi tra qualche film in Italia e in America, affina le sue skills a Tale e quale show, riuscendo nell’impresa di imitare Cher ed Elvis e sembrare un transessuale in entrambe le occasioni. Nel 2015 ha una parte accanto a Sharon Stone nella serie tv “Agent X”, che viene cancellata dopo una stagione: malpensanti, starete mica insinuando qualcosa?
Quindi tra attore, imitatore, sportivo e scrittore una carriera da cantante deve essere sembrata a Walter Nudo un’idea brillante per completare il curriculum o, almeno per variare le pubblicazioni sulla sua pagina Facebook fatte soprattutto di selfie accompagnati da bollettini meteorologici, video a caso e foto di addominali risalenti al 2003.
Oggi c è’ il sole a milano. Yes man Che figata !
Pubblicato da Walter Nudo su Giovedì 17 marzo 2016
E così arriviamo al suo primo singolo da solista, anche se scopriamo che sin dal 2007 Walter Nudo si esibisce con la sua band con un repertorio di cover. L’inedito si chiama “Take me”, di cui vi riportiamo un estratto del testo, che nonostante sia in inglese non è per nulla difficile da capire anche da chi non se ne intende, questo anche grazie alla pronuncia di Walter Nudo, che definiremo basic.
Scein da pla ghitar
finchin abauc iu beibe
en ue iu a
ranin daun
fil mor toz
a linel bret uen
iu chem ecros
a si iu eniue
sins da dei
is uenin ir
v’ s’lver uei
aim tra tu discraib
dis filin insaid
ai chenno meik i beibe
ba luk in ior ais
plis forghiv mi
aim no de strongh
gia strusci d uords
ded a gu so
teik mi rai tu d mon
teik mi e no let mi go
sciò mi ders no fir
plis sciò mi nau uod is lov
Eccetera eccetera. Il brano è un bel pezzone pop con le chitarre acustiche e la cassa in quattro, un po’ Lumineers un po’ campo scout, e assomiglia ad almeno altre quattro canzoni che ho in testa.
Ma ciò che colpisce davvero è il video. Da una parte Walter Nudo sembra dire “Beccatevi sto sogno americano, poracci” cavalcando una Harley Davidson, bellissimo e dannatissimo, dall’altro sembra un riassunto della sua intera carriera per come la conosciamo fino ad ora.
Ma analizziamo il video passo per passo. Tanto per cominciare, nel suo personale Into The Wild, Walter Nudo si mostra davanti a una chiesa con una chitarra (non che gliela si veda veramente suonare, ma come sopra, non vogliamo insinuare nulla) a sottolineare il suo carattere di uomo di fede.
Intorno al minuto e mezzo, avvicina alcune persone mostrando loro un disegno. Episodio posto lì a ricordare il suo ruolo in “Colpo di fulmine”? Poi attraversa i deserti più aridi e soleggiati del Messico, forse per ricordare gli stenti che ha dovuto sopportare sull’isola. Infine, si ferma tra un cactus e un sasso a ballare (come in Tale e quale) e indicare il cielo proprio sulle parole “Take me back to the moon”. Intensissimo.
Ma quale sarà il prossimo passo di Walter Nudo? Nel video di “Take me”, alla fine, abbandona sulla terra arida un disegno raffigurante una bambina. Difficile fare previsioni, ma potrebbe essere un suggerimento occulto dell’ultimo tassello mancante a Walter Nudo, uomo di multiforme ingegno, che può e deve padroneggiare tutte le arti: la carriera da pittore.