Al CES 2016 di Las Vegas è stato svelato il BUDD-e Volkswagen: il pulmino elettrico del futuro si ispira – in realtà piuttosto vagamente – al leggendario Tipo 2, veicolo hippie ancora oggi nei cuori di milioni di appassionati. Il modello nuovo gioca con il passato e il futuro – l’assonanza del nome con “Buddy”, amico, che a suo volta ricorda “Bulli” – ed è piaciuto praticamente a tutti, addetti ai lavori e non.
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Al di là dello styling il BUDD-e ha un valore inestimabile in termini di immagine per la casa di Wolfsburg, ancora ferita dallo scandalo dieselgate. Un mezzo simpatico e pulito, elettrico al 100%.
Il contenuto tecnologico per quanto impressionante, passa quasi in secondo piano: in ogni caso le prestazioni dichiarate da Volkswagen parlano di una velocità massima di 150 km/h, autonomia di 533 km, e appena mezz’ora per ricaricarsi dell’80%.
Forse meno evocativo e fascinoso di un altro concept sempre ispirato al Tipo 2 visto in passato – il Bulli Concept del 2011 – il BUDD-e promette di essere un concentrato di tecnologia e di connettività pensata anche e soprattutto in funzione dell’internet of things. I comandi dell’auto sono azionabili con un gesto – si apre senza dover toccare maniglie, per esempio. Oppure muovete un piede, senza toccare nulla, e si apre il portellone posteriore… – o con la propria voce.
Sembra un po’ di parlare con Siri: basta dire “Hello BUDD-e” e si attivano i comandi vocali del veicolo. Abbiamo freddo? Basta dirlo con naturalezza: “Potresti alzare un po’ il riscaldamento, per favore?” e BUDD-e fa tutto per noi, divertente, ma non poi così futuribile.
Sicuramente in prospettiva sono affascinanti le possibilità di interazione del BUDD-e con la internet of things: dal veicolo si potrà gestire la domotica della propria abitazione – a patto che sia una smart home, chiaramente – e azionare lavatrici, riscaldamenti, insomma, tutto quel che ci pare a patto che sia smart.
Infine: naturalmente BUDD-e si accorge da solo se c’è qualcosa che non va, o se gli serve un ricambio. Ma non è che ce lo fa sapere e basta: agisce per conto suo. E se ha bisogno di un ricambio, se lo fa recapitare direttamente in un contenitore esterno, accessibile con un codice. Il comunicato VW fa in questo caso l’esempio dei tergicristalli, ma ovviamente potremmo far consegnare qualunque cosa all’interno del nostro pulmino del futuro.