Questo video del 2015 ce l’eravamo perso, ma quando ha iniziato a circolare di nuovo sui social, per noi è stata un’Epifania. Si tratta di un filmato che è stato girato per mettere pressione all’elettorato cattolico affinché si schierasse contro il matrimonio gay, e fin qui, nonostante possiate essere in disaccordo quanto volete, ci può stare.
La particolarità surreale del filmato creato da CatholicVote è che usa tutti i tipici cliché dei video di coming out per sensibilizzare l’attenzione sul problema della discriminazione sessuale e dell’omofobia, ribaltandone i concetti e facendo passare da vittime i bigotti.
“Siamo qui perché abbiamo qualcosa da dire e non abbiamo più paura di dirlo.”
Alcuni uomini e donne di etnie diverse si mettono a sedere a favore di camera e, nel pathos del bianco e nero, iniziano a raccontare una storia dreammatica che sa di sopraffazione. “Ho paura di dire come la penso e di essere allontanata dalle altre persone”, “Penso di essere diverso, d’altra parte siamo tutti diversi”, “La gente pensa che sia strano, quindi non penso che ciò che dico cambierà l’impressione che ha di me”, “Mi domando con quante persone possa veramente e onestamente aprirmi”.
Di cosa stiamo parlando? Siamo confusi, ora ci diranno qualcosa che sconvolgerà le loro famiglie e i loro affetti, tipo che sono omosessuali e che non l’hanno mai detto a nessuno. La loro sincerità è comunque talmente empatica che neanche il peggiore degli omofobi potrebbe giudicarli male.
“Ho provato a cambiare, ma è troppo importante per me.”
Poverina, viene da abbracciarla, è a un passo dalle lacrime. Poi la rivelazione: “Io credo nel matrimonio tra uomo e donna. Alla fine della giornata questo è ciò che conta davvero. Nessuno dovrebbe vergognarsi di dire ciò che pensa.”
Ok, siamo al paradosso: adesso le vittime sarebbero quelli che non vogliono concedere i diritti agli omosessuali. “Nessuna opinione dovrebbe essere soppressa.” dice con voce stentorea quello che sembra l’intellettuale del gruppo. Poi si va oltre: “Conosco un sacco di persone gay, non ne ho paura, sono persone meravigliose, le amo, ciò che mi rende insicuro è parlare col cuore e dire ciò che penso.” – cioè che non vorresti alcun diritto per le loro unioni, reputandole di serie B o peggio immorali agli occhi di Dio.
Il filosofo, ancora “Non si può avere una società di odio o una società bigotta.” – non ci si crede, l’ha detto davvero. Sta asserendo che l’odio e il bigottismo lo portano gli omosessuali che lottano per i propri diritti. “Dobbiamo conoscerci uno a uno. Non siamo soli.” – dicono tutti in coro i cattolici, in un climax da orgia di Sense8 al contrario. Alcuni addirittura piangono.
Ora: difficilmente sentiamo dire in giro di orde di omosessuali che picchiano i bigotti americani, mentre spesso sentiamo del contrario, quindi cosa ci sia da piangere proprio non si sa. Ad oggi, specie sui social, ogni secondo siamo costretti a leggere qualche commento portatore di odio, sia esso razziale, omofobo, sessista o la combo di tutti e tre. Ci risulta davvero difficile credere all’oppressione dei bigotti e se il motto “Dì la verità con amore” si riferisce all’esternare l’amore per i propri amici gay ma allo stesso tempo la ferma volontà che non siano felici né abbiano diritti, beh, questa cosa parla per sé.