Society
di Raffaele Portofino 3 Febbraio 2015

L’educazione sessuale secondo la pornostar Valentina Nappi

La pornostar dalla penna più biforcuta d’Italia, raccontata tramite i suoi status su Facebook

Se sei un utente Facebook, difficilmente puoi non conoscere Valentina Nappi. Anche se sei un utente YouPorn, Xvideo, Lobstertube, Pornhub e compagnia. Perché Valentina Nappi, oltre ad essere un’attrice porno, è un’autrice di aforismi e status di rara incisività, che vi piacciano o meno. Svezzata sulla via del porno da Rocco Siffredi in persona all’età di 21 anni, ora che di anni ne ha 24, non smette di far parlare di sé, più che per le sue scene, per la penna biforcuta. Ha più di 85.000 follower su Facebook e 70.000 su Twitter e con questi social, come sapete, il sesso c’entra poco (Facebook censura anche le tette).

Celebre la sua polemica col leghista Matteo Salvini, al quale postò la seguente foto con la didascalia “Matteo Salvini, te la dedico, la mia prima blowbang in black. SONO TUTTI CLANDESTINI.”

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[foto via]

Nel suo mirino, gli intellettuali ipocriti, le femministe, i razzisti, gli eterosessuali, l’educazione cattolica, l’autorità e tutto quello che ne consegue.  Ciò che segue è un sunto degli ultimi mesi di Valentina, preso direttamente dagli status della sua pagina Facebook:

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[foto via]

-Nel mio lavoro non esiste lunedì.

-Ieri hanno provato a farmi il baciamano tre volte, ho risposto con un KISS MY ASS!

– OMG! Se esistesse una patente per figliare, un pirla così non avrebbe procreato e non starebbe violentando psicologicamente sua figlia. Perché impedire ad un’adolescente di vivere serenamente la sua sessualità è come stuprarla per anni. (A proposito di Mario Adinolfi e del suo “la moglie deve essere sottomessa”)

– Quei blasfemi di Charlie Hebdo “se la sono andata a cercare”, si sente dire. E come loro Greta e Vanessa, Saviano, i desaparecidos in Cile e in Argentina. E pure Che Guevara, Trockij, Matteotti e Gesù. Ma cosa sarebbe questo mondo se nessuno “se la fosse andata a cercare”?

– Dalla al primo che capita ma non andare a cena col primo che capita.

– Ho le vampate come le vecchie.

– A volte, nel mio essere porno mi sento estremamente sola. I veri amanti del porno sono rari, rarissimi.

– Non scenderò mai più in piazza come bisessuale per i diritti dei gay. Scenderò in piazza come SLUT, perché la promiscuità sessuale è scomoda per tutti gli orientamenti sessuali.

– Un nero al giorno toglie il medico di torno.

– Il razzismo tira più della figa.

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– Se l’unico scopo che hai nella vita è innamorarti e figliare, sappi che non hai più dignità di una vacca da macello.

– Dietro la tastiera tutte tigri del materasso.

– Gli eterosessuali sono quasi tutti bugiardi.

– Per quelli che “trovano” il mio numero e rompono su whatapp: sono misantropa, non ho nessuna voglia di fare amicizia. Se siete dei/delle fighi/e della madonna potete mandarmi le vostre foto, altrimenti evitate di rompere il cazzo. Cordiali saluti.

– Non è che solo perché abbiamo scopato devo aggiungerti agli amici di fb.

– Una che te la molla solo per amore è una fica di legno.

– A molti sembrerà strano ma incontro serie difficoltà nel realizzare le mie fantasie sessuali, forse ho troppa fantasia e poca pazienza.

– Le donne che fingono l’orgasmo dovrebbero essere segnalate in una qualche lista pubblica. Se mi arriva l’ennesimo tizio bellissimo che non sa toccare una patata è maledettamente colpa loro.

– L’autorità è uno dei mali del mondo.

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[foto via]

– Lavorate per la figa, vi sbattete per la figa, aspettate come coglioni davanti a un cancello per la figa, fate gli autisti per la figa, sopportate le sclerate più assurde per la figa… Poi viene eliminato/a il/la suo/a concorrente preferito/a al suo reality preferito e quindi lei sta giù e non ve la dà! Poi le si spezza un’unghia e quindi lei sta giù e non va la dà! E le vostre esigenze quanto contano? Meno di zero. Quando invece è lei che ha qualche esigenza (tipo fare shopping a 400 km di distanza), voi siete a disposizione anche se avete la schiena scassata dal lavoro (perché i muratori li fanno i maschi, mica loro). E VOI NON VI RIBELLATE. Coglioni! Coglioni! Coglioni!

 – Basta mamme! Baste mamme! Basta mamme! Basta con queste ragazze del popolo che, come le bestie, sfornano figli irresponsabilmente, soddisfando il loro egoistico, schifoso istinto di procreazione! Basta con questa cultura schifosa del matrimonio, dell’abito bianco, della cerimonia, del corredo! Basta con tutte queste stronzate finalizzate ad alimentare la voglia delle ragazze del popolo di rendersi funzionali a un sistema comunitario che riproduce se stesso e la propria logica! Un femminismo che si rispetti dovrebbe innanzitutto opporsi a tale metastorica e metaculturale forma di indottrinamento – forse la più diffusa, massiva, sistematica e pervasiva forma di indottrinamento della storia umana – femminile ma anche maschile. Ahimé, il femminismo della differenza, enfatizzando la “possibilità generativa”, non si oppone a tutto ciò, ma anzi rema in tale direzione. Indipendentemente da quali siano – in qualche senso in cui abbia senso parlarne – le effettive tendenze “strutturali” femminili codificate nei geni, perché non opporsi a un così pervasivo sistema di condizionamento culturale? Se ci si pensa, è qualcosa di mostruoso: le bambine sono educate fin dalla nascita a coltivare il sogno di diventare mamme. Sembra “normale”, ma si tratta dell’archetipo dell’indottrinamento di stampo fascista. Sembra “normale”, ma se ci si pensa è pazzesco: si tratta un vero e proprio, ossessivo lavaggio del cervello che fa ricorso a narrazioni, giocattoli, modelli culturali, assiologie inculcate, lessico assiologicamente connotato, eccetera. Quella che è semplicemente UNA delle possibili opzioni esistenziali di una femmina di homo sapiens viene spacciata per la “normalità” (concetto di stampo fascista) o, peggio, per la “funzione naturale” (concetto filosoficamente inconsistente) delle fanciulle. Basta con questo schifo! Basta! Volete sapere qual è il vero motivo per cui io sono odiata per quello che dico, mentre altre pornostar (del passato o del presente) no? Ve lo spiego subito: loro sono modelli nazionalpopolari, “pane e mortadella”, che in ultima istanza confermano una “genuina” idea comunitaria di femminilità e rappresentano un’idea di trasgressione che poi rientra nei ranghi e finisce riassimilata in una “sana” logica comunitaria. Sono, in parole povere, integrabili. Non sono incompatibili con l’abito bianco, il matrimonio, i giocattoli per le bambine e tutto il sistema di condizionamento culturale sopra descritto. Sono, in fondo, delle romantiche. Romantiche e nazionalpopolari, come le canzonette d’amore. Al contrario, la mia idea di slegare del tutto le pratiche sessuali dai legami sentimentali, amicali e, in generale, esistenziali – insomma: la mia poco romantica idea di sesso come tecnica – non è psicologicamente integrabile nei modelli comunitari di cui sopra. Io faccio imbufalire la ragazza che aspira a fare la mamma nazionalpopolare, io tocco il nervo scoperto della ragazza che sogna la cerimonia e il corredo. E faccio incazzare le loro versioni erudite e pseudoemancipate: quelle sceme delle femministe della differenza!

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[foto via]

– Appena eliminato un po` di amici grillini. Fate tanto i pro-porno e poi vi piace Grillo che ci farebbe tornare sessualmente ai tempi del fascismo.

– A me fa piacere darla a tutti tranne che:1) a quelli che sono contro il sesso libero, dato che la loro volonta` di fare sesso con me e` incoerente con il resto delle loro convinzioni e aspirazioni, e con i loro stessi desideri sulla societa` in generale;2) a quelli che mi offrono soldi, dato che rappresentano perfettamente la logica (delle fighe di legno) contro cui io combatto (vedi anche video come “La do a tutti tranne che al capo”, ecc.).

Fermo restando che io la darei volentieri a tutti tranne 1) e 2), e fermo restando che sono contenta se grazie a me gode un altro essere umano (gratis), purtroppo non avendo il dono dell’ubiquita` e avendo energie finite non posso far godere in prima persona tutto il mondo (cosa che mi piacerebbe molto). Pertanto, il meglio che posso fare e` far godere milioni di persone con i miei video (e se uno che davvero non se li puo` permettere li scarica o li guarda in streaming, non lo condanno). E magari rappresentare un modello che induca un paio di altre ragazze sparse nel mondo a pensare che darla (gratis) quanto piu` e` possibile e` bene, mentre essere fighe di legno e` una cosa schifosa. Anche quest’ultimo e` un modo (indiretto) di far godere di piu` il mondo.

Dei soldi della gente schifosa non so che farmene. Mi basta guadagnare quello che mi serve per vivere ed eventualmente portare avanti i miei progetti. Il resto sarebbe solo un furto schifoso ai danni della societa`.

 – Valentina Nappi (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902) è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica. Vittima di omicidio a seguito di un tentativo di stupro da parte di un vicino di casa, fu canonizzata nel 1950 da papa Pio XII.”
[grassetto fonte]

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