Quello che vi facciamo vedere è piuttosto impressionante: è il prototipo di un nuovo essere umano capace di sopravvivere a un incidente stradale. Si chiama Graham ed è in grado di rimanere vivo anche dopo uno scontro ad alta velocità. E non è una cosa da poco, visto che solo nel 2015 in Italia ci sono stati 173.892 incidenti stradali e le vittime sono state più di 3.000, secondo i dati Istat.
La Transport Accident Commission australiana ha collaborato con un chirurgo esperto in traumi, un esperto in incidenti stradali e un’artista di Melbourne, Patricia Piccinini, per progettare questa scultura realistica e interattiva, che dimostra la vulnerabilità umana.
Graham infatti è stati progettato con caratteristiche corporee che potrebbero essere presenti negli esseri umani, se la sopravvivenza agli incidenti stradali dovesse guidare la linea evolutiva della nostra specie.
A guardarlo così, sembra una creatura uscita da un film di David Cronenberg. Una mutazione di body horror ad uso e consumo dei più impressionabili.
L’obiettivo, di fatto, è proprio colpire chi guarda le immagini, visto che Graham è stato creato appositamente per far capire all’opinione pubblica che le macchine evolvono molto più in fretta degli esseri umani e che bisogna fare tutto ciò che possiamo per rendere le autovetture sicure, perché come si capisce bene guardando Graham, non siamo predisposti in natura per viaggiare ed impattare a così alte velocità. Per dire, non abbiamo e non avremo mai protezioni alle costole simili ad airbag, né una scatola cranica larga e piatta in grado di assorbire un urto violento.
Le gambe di Graham hanno un’articolazione in più, rispetto alle nostre e ricordano le zampe degli equini o degli ovini. Se volete vederlo più da vicino e interagire con lui, potrete farlo dal sito Meetgraham.com.au.
La creatura è veramente iperrealistica e a vederla da vicino, sembra fatta di vera pelle umana, con pori e peli annessi. L’installazione sarà visibile alla State Library of Victoria, a Melbourne, in Australia, fino a metà agosto.
FONTE | techly