C’è qualcuno che ha già pensato di sfruttare il web per realizzare un (piccolo) museo. In che modo penserete voi?
Semplice! Stavolta niente immagini o video in primo piano, bensì solo suoni. Ecco quindi il Museo dei suoni in estinzione, ideato da Brendan Chilcut, il quale non avrebbe mai potuto immaginare un mondo dove le nuove generazioni ignorassero il fatidico suono che Windows 95 riservava all’accensione; o, ancora meglio, quella simpatica sequenza di bip nel momento in cui ci si collegava in rete con il modem (che fino a qualche tempo fa era anche parte della siglia di uno dei telegiornali nazionali).
Queste e altre motivazioni hanno spinto questa sorta di geek-archivista a catalogare la gran parte dei suoni che hanno caratterizzato la sua vita finora. Ma non é finita qui: l’obiettivo di Brendan è proseguire fino al 2015 nella catalogazione dei suoni, per poi sviluppare un linguaggio specifico per reinterpretare i suoni come una composizione binaria.
Riuscirà nell’impresa? Potrete eventualmente aiutarlo scrivendogli una mail per suggerire i suoni mancanti.