Venerdì 20 giugno alle 18 si gioca Italia – Costa Rica, seconda partita degli azzurri ai Mondiale del Brasile. Tutti – più o meno – ci troveremo con amici o colleghi per guardare la partita sulla Rai o su Sky. 90 minuti di sofferenza e patimenti, mentre i ragazzi cercheranno di vincere per far sì che l’Italia superi il primo turno dei Mondiali. Per farlo, non basteranno le invenzioni di Pirlo o gli stacchi di testa di Balotelli. Per battere il Costa Rica serviranno anche i tifosi e noi oggi vogliamo aiutare proprio loro.
Il tifoso ha sempre bisogno di insultare e ha sempre bisogno di spunti per farlo. Se ormai non abbiamo problemi per quanto riguarda gli insulti nei confronti delle altre squadre italiane, siamo un po’ in deficit rispetto agli insulti internazionali.
Per aiutarvi, abbiamo trovato (qui) una serie di informazioni utili per ravvivare le vostre urla durante la partita Italia – Costa Rica.
01. In Costa Rica la gente va in giro con il machete. Meglio degli svizzeri con il multiuso, però un po’ inquieta.
02. Danno il caffé ai neonati, mischiato con il latte e ai bambini, puro. Gli stessi neonati e gli stessi bambini che poi, qualche anno dopo, saranno in giro con il machete. E saranno rilassatissimi, senz’altro.
03. Il termine con cui chiamano i pedoni è Target. In caso non lo sapeste, in inglese vuol dire bersaglio.
04. Il tassametro lo chiamano Maria, in onore della Vergine Maria, che è onesta. Lei.
05. Le televisioni trasmettono di continuo film con Chuck Norris e Steven Seagal. Praticamente vivono dentro Rete4.
06. Gli abitanti del Costa Rica si chiamano Ticos e Ticas. È immorale che una nazione con questa abitudine arrivi agli ottavi di finale di un mondiale.
07. Quando si incontrano, i ticos (I TICOS!) di dicono “Pura vida”. Dei fricchettoni.
08. I ticos usano sempre e solo la carta di credito. Strisciano anche quando comprano il giornale in edicola. Gente che se la tira. Pur chiamandosi ticos e ticas.
09. Quando si riferiscono al loro partner, lo chiamano “media naranja”, l’altra metà dell’arancia. L’ho detto: dei fricchettoni.
10. Le strade non hanno cartelli o targhe. Per trovare dove andare bisogna basarsi su indicazioni dei passanti che, ricordiamolo, girano con il machete.