Society
di Marcello Farno 2 Maggio 2016

Lo smart parking rivoluzionerà il nostro modo di parcheggiare

Niente più giri snervanti: basterà un’app sul telefono che ci farà guadagnare tanto tempo

smartapp_header Smart Parking

L’idea a Milano era nell’aria già da qualche anno, ma adesso sembra essere pronta a concretizzarsi sul serio. Lo smart parking rivoluzionerà il nostro modo di parcheggiare, oltre a farci guadagnare una notevole dose di tempo. Secondo le stime gli automobilisti milanesi passano infatti circa 80 ore all’anno a cercare un parcheggio, generando così il 30% del traffico cittadino. Con lo smart parking tutto diventa più facile: una semplice app saprà indicarci quali sono i posteggi liberi in zona, senza farci affannare in giri snervanti.

Stando alle parole di Pierfrancesco Maran, assessore alla mobilità del comune di Milano, la città sarà pronta ad accogliere “una delle sperimentazioni più avanzate d’Europa” entro il 2020. Le parole sono state pronunciate in occasione di Mobility in Italy, evento dedicato alle nuove frontiere dei trasporti e della mobilità in Italia, in cui sono stati anche presentati i sensori che saranno lo strumento dei parcheggi del futuro. Si incastreranno direttamente nell’asfalto, sotto le vetture in sosta, rilevando le percentuali di riempimento delle strade milanesi: “L’importante sarà riuscire a offrire al cittadino una quota indicativa di posteggi liberi in ogni singola strada della nostra metropoli“.

smart-parking-sensor CBC - Uno dei sensori utilizzati per lo smart parking

Per il momento si partirà con mille stalli sperimentali, che coinvolgeranno le aree di carico e scarico merci e i parcheggi riservati ai disabili. Un contesto ridotto che permetterà di testare l’efficacia della tecnologia per poi allargarla anche alle altre zone di posteggio. L’investimento da parte del comune di Milano e del Ministero dei Trasporti sarà di circa 6 milioni di euro.

Esistono già degli esempi di città virtuose che utilizzano il sistema dello smart parking. Tra le più vicine c’è Nizza, in Francia, dove è partita la prima sperimentazione europea, o Londra, dove la tecnologia è sfruttata da più di un anno nel borough di Westminster. A San Francisco il progetto SFPark è attivo addirittura dal 2011. L’intervento in quel caso ha generato una riduzione del traffico cittadino di circa il 50%.

20130208-SF-PARKING-METER-001edit Wired - Uno dei parchimetri utilizzati per lo smart parking a San Francisco

Lo smart parking semplifica ovviamente anche le procedure di pagamento. Le tariffe saranno ricalcolate costantemente in base al tasso di riempimento di una determinata zona, e i pagamenti potranno essere effettuati tranquillamente online. Allo stesso modo i pass dei parcheggi riservati a residenti e disabili verranno dotati di un chip per comunicare con i sensori, portando a una più rapida individuazione di tutti i trasgressori.

Un sistema che riduce il traffico così come l’inquinamento e il consumo di carburante. Ma che non arriverà mai a toccare i vertici di genialità di quest’altro tipo di smart parking.

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