La notizia che ha fatto saltare molti dalla poltrona (sedia, sgabello, ecc.) è questa: il 24 novembre la Turchia ha abbattuto un caccia russo al confine con la Siria. Il presidente russo Vladimir Putin non l’ha presa bene, definendo l’accaduto “una pugnalata nella schiena da parte dei complici dei terroristi.” Le cose non si mettono bene e, per farla breve, c’è chi è tornato a dire che siamo sull’orlo della Terza guerra mondiale.
In genere l’argomento del conflitto mondiale viene usato dai politici solo nell’ottica di “guerra globale al terrorismo,” ma di recente certi leader hanno calcato un po’ la mano. Per esempio, re Abdullah di Giordania ha detto che “siamo di fronte a una Terza guerra mondiale contro l’umanità, ed è ciò che ci vedrà tutti uniti.”
Le ipotesi sullo scoppio della terza guerra mondiale sono quasi infinite, ma il punto è che nessuno ha le idee chiare. Soprattutto, girano un sacco di bufale sul tema. C’è chi dice che l’attenzione globale sia stata sviata dalla guerra in Siria attraverso il datagate di Snowden; altri sostengono invece che Nostradamus abbia predetto l’arrivo dell’ISIS e la fine del mondo. Boom. L’unica certezza che abbiamo è che in giro ci sono troppe armi.
Come dice il Bulletin of the Atomic Scientists, oggi mancano tre minuti a mezzanotte. È un indicatore internazionale per spiegare in modo figurato quanto siamo vicini alla distruzione della civiltà umana – cioè, la mezzanotte – a causa di armi nucleari, cambiamento climatico, tecnologie fuori controllo e compagnia bella. Tanto per fare un esempio, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la fine della guerra fredda le lancette sono state portate da sei a 17 minuti dalla fine. Un vero record positivo.
L’idea che il mondo stia finendo per colpa di una Terza guerra mondiale è alimentata anche dal grande numero di attentati che hanno insanguinato il terzo millennio. Il designer Milan Vuckovic ha realizzato un video in time-lapse di tutti gli attacchi terroristici degli ultimi 15 anni che hanno causato più di 20 morti. Guardandolo ti senti assalire da un senso di sconforto: non è che dietro tutto questo c’è una potenza occulta e malvagia; no, è che gli esseri umani sono violenti. Punto.
Come stanno andando veramente le cose
Secondo l’analisi del giornalista di Internazionale Gabriele Crescente, la Turchia ha abbattuto il jet per far capire a tutti che non lascerà cadere le zone settentrionali turcofone della Siria, a ridosso dei suoi confini, in mano all’esercito nazionale del presidente Bashar al-Assad, che è supportato dalla Russia.
Il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov ha detto di “avere seri dubbi sul fatto che si trattasse di un incidente non voluto.” Non è una dichiarazione di ostilità, ma la Russia ha già dato segnali di voler rafforzare la propria presenza militare nelle zone calde. Tuttavia, Lavrov ha anche detto che il suo paese “non muoverà guerra alla Turchia.”
Il punto è che in Siria ci sono troppi interessi in ballo: alla Turchia non piace l’idea di avere una polveriera al confine, ma approfitta della confusione per reprimere la resistenza curda che combatte l’ISIS per formare uno stato indipendente. La Russia si è tirata addosso le sanzioni della NATO dopo l’invasione della Crimea e sta dando una mano al governo siriano per garantirsi un alleato con uno sbocco sul mediterraneo. Non è la Terza guerra mondiale, ma qualcosa di molto più impalpabile, di cui gli europei stanno vedendo solo un riflesso.