Society
di Sandro Giorello 11 Novembre 2015

La risposta femminista al calendario Pirelli: le foto di Andrea Mary Marshall

La fotografa statunitense ha pubblicato Feminist, una chiara replica del calendario più famoso del mondo

1148945 dazeddigital - Andrea Mary Marshall

 

La fotografa femminista Andrea Mary Marshall ha presentato la sua risposta al Calendario Pirelli. Il progetto si chiama Feminist e il font della scritta ricorda inequivocabilmente quello dei famosi pneumatici. Pubblicato per la prima volta nel 1963, il Pirelli è il calendario per eccellenza: per più di cinquant’anni ha presentato l’idea della donna provocante raccontata da molteplici punti di vista e ritratta dai fotografi più famosi del mondo.

Ora l’artista americana ha deciso di proporre anche la sua personale interpretazione di tale immaginario: «Il mio intento era quello di riflettere su una visione a più dimensioni della femminilità – commenta Marshall – Rimango consapevole del modo in cui le donne sono rappresentate dai media mainstream e dalla cultura pop… Da una parte penso che i loro corpi dovrebbero essere osannati, ma credo anche che non sia l’unica cosa da celebrare in una donna“.

 

THE_FEMINIST_CALENDAR_2016 andreamarymarshall.com - La copertina del calendario

 

Nel calendario la fotografa si ritrae in 24 foto, abbinando ogni volta uno scatto fortemente erotico ad un altro dove è completamente vestita. Questo tipo di contrasto vuole spiegare che la femminilità non può avere un’unica chiave di lettura: “Alcuni giorni mi sento più vicina a uno dei due aspetti, o anche solo ad una sola delle tante delle foto presenti. Il mio obiettivo era appunto esplorare la fluidità dell’essere una donna”.

 

Marhall-pirelli dazeddigital - Andrea Mary Marshall

 

Nell’anno in cui Playboy ha deciso che non pubblicherà più foto di nudo e ora che lo stesso Pirelli ha annunciato che l’edizione del 2016 vedrà solo modelle vestite (sarà presentata a Londra a fine mese), la provocazione di Andrea Marshall potrebbe essere interpretata come un semplice tentativo di farsi pubblicità. Lei risponde alle critiche dicendo: «È sempre la stessa storia, le donne sexy si spogliano mentre quelle influenti possono tenersi i vestiti addosso. La mia opinione è, appunto, più sfumata. Per me essere donna deve essere molto di più di un semplice sistema binario».

 

FONTE | Dazeddigital.com

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