Da Cicciobello e Baby Mia, il sogno di molte bambine degli anni ’80 era avere un bambolotto che fosse il più possibile simile a un vero neonato. Visto che la produzione industriale può avvicinarsi fino a un certo punto a un’effettiva verosimiglianza, si puntava tutto su sbrodolamenti, pianti e altre amenità simili.
Se però ci si allontana dalla produzione in serie e si va verso un lavoro più artigianale e artistico, le cose possono cambiare. Le teste tutte uguali e i lineamenti inesistenti possono lasciare il posto a occhi più realistici ed espressioni che assomigliano molto a quelle dei veri bambini. Ecco, diciamo che assomigliano TROPPO a quelle dei veri bambini.
Se di norma le bambole sono sempre a tanto così dal diventare inquietanti, le bambole di cui parliamo oggi sono ben oltre quel limite: si tratta delle cosiddette Reborn Dolls, bambole che vengono realizzate a partire da bambole industriali, che vengono poi modificate a regola d’arte. Da qui il nome “reborn dolls”, ovvero bambole rinate: la prima nascita è quella che avviene in fabbrica, la seconda quella nelle mani di un esperto. Se tutto questo non fosse abbastanza inquietante, aggiungete che alcuni autori di reborn dolls usano come “base” bambole di troll o di elfi, a cui vengono applicati espressioni da neonati umani. Aiuto.
Il prezzo, ovviamente, non è dei più bassi: si parte da qualche centinaia di euro e si arriva tranquillamente al migliaio.
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