Mi chiamo Bocconcino e qui sono l’esperto di Teorie della comunicazione (!?!)
Ho letto, e quindi condivido con voi, che: nei soli Stati Uniti, ci sono almeno 300.000 casi di danni al cervello riscontrati da persone cui siano stati prescritti i cosiddetti farmaci anti-psicotici.
Questo è il finale della storia raccontata da Jon Rappoport, investigative reporter nominato premio Pulitzer. Si occupa di politica, medicina e salute per la CBS Healthwatch, LA Weekly, Spin Magazine, Stern e altri giornali e riviste negli USA e in Europa.
Disinformazione ha tradotto l’articolo, lo riporto qui di seguito.
I loro “risultati” sono pubblicati in edizioni periodicamente aggiornate del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (D.S.M.), stampato dall’American Psychiatric Association. Per anni, persino gli stessi psichiatri se la sono cantata su questo processo di “ricerca”. E, naturalmente, le aziende farmaceutiche che producono farmaci molto tossici per il trattamento di ognuno di questi “disturbi”, stanno cavalcando l’onda dell’inventare sempre più categorie di salute mentale, così che possano vendere più farmaci e fare più soldi.
Ma una delle maggiori stelle psichiatriche, il Dr. Allen Frances, leader nell’inventare malattie mentali ha fatto dichiarazioni molto interessanti a Gary Greenberg, autore di un articolo su Wired: “Dentro la battaglia della definizione della malattia mentale” (27 Dic 2010). Incredibilmente, i grandi media non hanno mai preso l’intervista sul serio: non divenne mai uno scandalo.
Il Dr. Allen Frances (proclamato dal New York Times nel 1994 forse il più grande psichiatra del momento) è l’uomo che, quell’anno, diresse il progetto di revisione dell’ultima edizione della Bibbia psichiatrica, il DSM-IV. Questo tomo definisce, etichetta e descrive ogni disturbo mentale ufficiale. Il DSM-IV ne elencava 297.
Il Dr. Frances afferma: “Beh, certo, se stai definendo il canone di diagnosi dei disturbi mentali per i colleghi e per le case farmaceutiche (che venderanno i farmaci abbinati alle 297 diagnosi del DSM-IV), sei proprio lassù ai livelli di Dio… Ma non c’è alcuna definizione di disturbo mentale. Si tratta di stronzate. In verità, non li si può definire: è praticamente impossibile definirne i confini in maniera accurata.”
Il fatto è che il DSM-IV ha risistemato le precedenti definizioni dell’ADHD e del disturbo bipolare per consentire molte più diagnosi, causando un boom di prescrizioni di farmaci molto tossici e potenti.
“La diagnosi [come precisato nel DSM-IV] fa parte della magia… sai quelle mappe medievali? Nei luoghi dove non sapevano che cosa stava succedendo, scrivevano ‘I draghi vivono qui’. E non si poteva stare senza mappa“.
Traduzione: la gente ha bisogno della speranza di guarigione dei loro problemi; quindi, anche se noi psichiatri stiamo fingendo di riconoscere un certo tipo di disturbo mentale, anche se ci stiamo inventando queste definizioni di disturbo mentale basate su nessun test diagnostico biologico o chimico. E’ una buona cosa, perché la gente crederà che allora c’è speranza per loro; ti credono perché abbiamo dato un nome ai loro problemi. Se questa è scienza medica, lo sono anche i tarocchi. In realtà ci sono interessi per molti miliardi di dollari in gioco, e a quelle persone non piace che i loro segreti più profondi vengano esposti dalla stampa, che regolarmente tace.
Gli effetti negativi del Valproate (prescritto per una diagnosi bipolare, la cui diffusione, grazie al DSM-IV, è stata estesa a molte più persone) includono: tossicità epatica acuta, anche mortale; infiammazione del pancreas con rischio di morte; danni al cervello.
E gli effetti negativi del litio (anche questo somministrato per una diagnosi bipolare) includono: pressione nel cranio che porta alla cecità; collasso circolatorio periferico; torpore e coma. Per non parlare del Risperdal (somministrato per disturbo “Bipolare” e “irritabilità derivanti dall’autismo”) i cui effetti collaterali includono: grave compromissione della funzione cognitiva; svenimento; tremori muscolari (che possono essere indicativi di danni cerebrali).
Il Dr. Frances ammette che la nuova definizione di ADHD ne espande la diagnosi, aprendo così le porte ad un maggiore uso di Ritalin (e altri composti simili) come trattamento. Per tutti i seguenti effetti del Ritalin (selezionati e citati testualmente), c’è riscontro nella letteratura medica: deliri paranoici, psicosi paranoide, sintomi ipomaniacali e maniacali, psicosi, simile a quella da anfetamina, attivazione di sintomi psicotici, psicosi tossica, allucinazioni visive e uditive, produzione di esperienze bizzarre (tipo LSD), effetto terrore, aggressività, insonnia. A questi, siccome il Ritalin è un’anfetamina, vanno aggiunti gli effetti delle anfetamine: dipendenza psichica, diminuzione del sonno, ipotermia, convulsioni, danni al cervello da abuso, e, se usato assieme ad antidepressivi, ipertensione e convulsioni.
Un recente sondaggio ha rivelato che un’alta percentuale di bambini diagnosticati bipolari erano stati precedentemente diagnosticati come A.D.H.D.
Questo è istruttivo, perché il Ritalin e altri farmaci anfetaminici vengono somministrati a bambini etichettati con A.D.H.D. La velocità indotta dal farmaco, alla fine, produce un calo fisico e mentale che è facile da definire “depressione clinica”. Da qui arrivano il Prozac, il Paxil, lo Zoloft. Questi farmaci possono produrre alti temporanei, seguiti da ulteriori cali. Lo psichiatra nota questo schema di alti e bassi e quindi arriva la diagnosi di bipolare (maniaco-depressivo) e la prescrizione di altri farmaci, tra cui il Valproato e il Litio.
Nei soli Stati Uniti, ci sono almeno 300.000 casi di danni al cervello riscontrati da persone cui siano stati prescritti i cosiddetti farmaci anti-psicotici (alias “tranquillanti maggiori”). Il Risperdal (un farmaco dato a persone con diagnosi di bipolare) è uno di quei tranquillanti maggiori. (Fonte: Toxic Psychiatry, Dr. Peter Breggin, Press di St Martin’s, 1991)
E il Dr. Frances ha ammesso alla stampa che l’intera base della sua professione consiste in etichette che, in realtà, portano a sempre più farmaci velenosi somministrati ad adulti e bambini, per non dire nulla dell’effetto delle diagnosi di “disturbo mentale”. Non sto parlando dello “stigma di malattia mentale”, la rimozione del quale è una delle missioni di Hillary Clinton nella vita. No, sto parlando dello spostamento dell’uomo nel sistema, l’apparato medico, dove l’essenza del gioco è intrappolare quella persona per arraffare il suo denaro, il suo tempo, la sua energia, e naturalmente la sua salute – col sistema di una nuova diagnosi che ne segue un’altra e un nuovo trattamento tossico che ne segue un altro già intrapreso, dalla culla alla tomba. Il risultato è un essere umano gravemente debilitato (se riesce a sopravvivere), il cui maggior valore è la propria lista di malattie e disturbi, che impara a indossare come distintivi d’onore.
Grazie, Dr. Frances.