Society
di Simone Stefanini 14 Luglio 2017

Abbiamo provato la marijuana legale in giro per la città

Il responso dell’esperimento è stato molto interessante e ci ha lasciato più certezze che dubbi

 

Il sogno d’una notte di mezza estate: mi trovo in giro tra i pub in centro della mia cittadina natale, sto mangiando ai quattro palmenti e reidratando con fiumi di birra quando, come nel più onirico dei passaggi, l’amica dalla quale non me l’aspetto tira fuori dalla borsa un barattolo. “A proposito, ho comprato l’erba legale” ci dice, e noi pendiamo dalle sue labbra. Siamo in quattro, presto però si aggiungeranno altre persone. È un’esperienza che merita una condivisione in real life, più che sui social.

L’erba legale è quella di cui vi abbiamo già parlato, prodotta da Easy Joint, con un valore di THC inferiore allo 0,6% quindi non proibito dalla legge, e un alto valore di cannabinolo, intorno al 4%. La promessa è di quelle allettanti: rilassa senza stonare, dunque sulla carta sembra perfettamente adatta per chi desidera stare in pace senza paura degli attacchi d’ansia, della paranoia o dei carabinieri.

La gran parte dell’esperienza infatti sta proprio nel momento in cui ci mettiamo a rollare cannoni in giro, senza paura e con una punta d’eccitazione, del tipo “se ora ci fermano non possono farci niente”, ma in realtà poi vai a sapere cosa succede. Ho il sentore che, nonostante la completa legalità dell’operazione, se trovassimo un poliziotto tipo Collie Entragian di Desperation (Stephen King) o il suo corrispettivo italiano Bruno Miele di Ti prendo e ti porto via (Niccolò Ammaniti), due tipi che ci vanno pesanti con chi si porta appresso l’odore di marijuana, potrebbero farci passare una brutta mezz’ora sulla fiducia.

In ogni caso, spavaldi come la fanfara dei bersaglieri, proviamo il prodotto in varie soluzioni, con e senza tabacco, per degustarne appieno aromi e facoltà. Il profumo c’è, ma non è che sia particolarmente forte. Certo, se iniziate a fumare una sigaretta truccata al tavolo all’aperto di un ristorante, di sicuro dopo qualche minuto arriverebbe il cameriere a chiedervi se cortesemente vi siete bevuti il cervello, ma dopo lo spiegone legal-scientifico potrebbe riconsiderare le sue posizioni.

 

 dolcevitaonline

 

Fumata col tabacco, la cannetta light è poco più che una sigaretta aromatizzata, anche se dopo una decina di minuti l’effetto rilassante si fa sentire, pur blandamente. Col purino, cioè utilizzando solo il prodotto, la situazione cambia abbastanza: gli occhi si fanno felici, gli angoli della bocca tendono all’insù, i pensieri in testa pesano meno, eppure si è completamente lucidi, pronti per andare in giro e pure per guidare. A questo proposito, mi pare ben più pesante e invalidante ai fini della guida l’alcol della marijuana light prodotta da Easy Joint.

Mettiamoci anche che gran parte dell’effetto lo fa l’ebrezza del non doversi nascondere, del poter vivere l’Amsterdam privata, senza collassare in giro o iniziare a pensare alle tasse, al lavoro, al perdersi nello spazio, alla morte nostra e di chi ci sta intorno, alla laurea, al fatto che presto ci sarà l’apocalisse, all’ex che non richiama, all’inutilità stessa della vita, a Kafka, all’ansia e a tutte le facezie che ci potrebbero venire in mente quando ci si va sotto.

Morale della favola: va bene. Non vi aspettate cose enormi, che in ogni caso non c’avete più l’età. Questa serve per smollare un po’ tutte quelle tensioni che vi fanno sentite come Atlante mentre porta in giro il peso del mondo, niente di più. Ma il poterlo fare liberamente, è una cosa enorme.

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