Euro 2016 si sta facendo piuttosto interessante, specialmente per noi e per l’Inghilterra, che con la storia del doppio Brexit in una settimana sta prendendo più meme di Donald Trump.
Noi di Dailybest però siamo esteti, come sapete, e siamo molto attenti al look dei giocatori che scendono in campo. La palma d’oro dei belli capelli di questo campionato europeo va con tutta sicurezza al Belgio, che come noi sta facendo un ottimo torneo, purtroppo vanificato dalle acconciature sciocche di Fellaini o di Nainggolan, che già avevamo apprezzato in tutto il suo splendore in Italia.
Ma siamo sicuri che oggi i giocatori siano più ridicoli di ieri? Nah, è solo un update del cattivo gusto che ha sempre contraddistinto il calciatore, l’atleta più zarro di tutti gli sport. Vediamo un po’
Anni ’70
L’atleta che più di tutti rappresenta la società degli anni ’70 è senz’altro George Best. Nordirlandese, beveva come un delinquente ma aveva piedi sopraffini. In testa aveva un’acconciatura degna di un cantante rock, che però potreste trovare anche abbinata ai vostri zii nelle foto del matrimonio. Capello incolto, perché i ’70 non ammettevano calvizie, e basette talmente spesse da far sembrare Lemmy un chierichetto. Era così che si andava a comandare a quei tempi.
Anni ’80
Eccolo il capo degli anni ’80: Carlos Valderrama, il colombiano dai ricci biondi dell’apertura alare di uno pterodattilo. Dentro quella chioma poteva anche nascondere il pallone, cosa che purtroppo non riusciva al nostro Attilio Lombardo, che rappresenta l’altra faccia della medaglia, quella dei capelli lasciati un po’ come venivano.
Lui era il forever old, aveva 20 anni e ne dimostrava almeno 40, ma la società del tempo gl’imponeva di non rasarsi il cranio come si deve e dunque sfoggiava l’acconciatura tipica del nonno alla bocciofila. A chi tutto, a chi nulla.
Anni ’90
Quando Roberto Baggio ha abbandonato il mullet riccioluto in favore del codino, è l’inizio della fine. Ha sdoganato pettinature che bruciano le retine, che fanno male al cuore. Del Piero, per non essere a meno, in quegli anni si è fatto le basette impossibili, alla Piero Pelù, geometriche e orribili anche solo da concepire. Per non parlare del campo di calcetto arato che aveva il buon Antonio Conte al centro della chioma, fortunatamente oggi sostituito da un gatto di razza incollato al cranio. Intanto sul versante afro-italiano, Taribo West diventava il capo della perversione con le sue acconciature impossibili, fatte di treccine colorate (di solito del colore della maglia di team) e di carta d’identità falsa, con un’età di almeno 10 anni inferiore a quella reale.
Anni 2000
I 2000 iniziano male per colpa di Beckham, che esporta il cerchietto per capelli, una roba fino a un anno prima ad appannaggio delle zie zitelle, che diventa fashion e dunque assolutamente must tra i calciatori fighi. Alessandro Nesta e Francesco Totti hanno iniziato così. Pure un campionissimo come Paolo Maldini recava tale abominio. Intanto si facevano sentire anche gli influssi afro a caso, grazie alle treccine incollate al capo, stile Jose Pinto, di cui vi forniamo un orribile RVM.
Intanto, a vincere l’Oscar del checcazzo ti sei fatto ai capelli ci pensa Ronaldo, che verrà ricordato per sempre per aver vinto un mondiale conciato così.
Anni 2010
L’ecatombe tricologica raggiunge il peggio negli ultimi anni. Va un casino la cresta tutta strana, tanto che Balotelli, Pogba e Hamsik fanno a gara a chi ce l’ha più illegale. Non è certo da meno El Shaarawy, che si porta in giro in condizioni che imbarazzerebbero il cantante dei Kolors.
Per far più paura all’avversario, anche Nainggolan si fa la cresta, ma opta anche per un taglio bislacco alle sopracciglia, così da non passare inosservato alla dogana.
Oggi
La tendenza del 2016 è di quelle da vero attore anni 50. Quella del ragazzo col ciuffo tutto ingelatinato, che non si muove nemmeno durante una mischia su di un calcio d’angolo. Un esempio su tutti, il nostro, bellissimo Graziano Pellé, in buona compagnia con un altro ciuffo, ben più ribelle, quello di Bernardeschi, che con la sua proverbiale rasatura dai lati e con l’inferno in testa, sembra uno dei Benji & Fede (se non sapete chi sono, meglio per voi).
Ci hanno provato anche i calciatori a fare gli hipster, facendosi crescere la barba come Capitan Futuro De Rossi o come l’idolo di YouTube, Moscardelli. Ci hanno provato, sì, ma dentro rimangono degli zarri come nessuno.
Quello messo meglio in realtà è proprio quello messo peggio: cosa diavolo è successo a Balzaretti?
Ragazzi, tranquilli. Forse l’acconciatura non è così importante, forse non dovete fare i fenomeni da baraccone a tutti i costi. Forse, per piacere, basta essere Bobo Vieri. Come lui, nessuno mai.