Society
di Simone Stefanini 30 Giugno 2016

Esiste una petizione per l’indipendenza della Toscana dall’Italia

Sai che battaglie interne poi tra Pisa e Livorno?

toscana change.org - Ah no?

 

Ragazzi, questa cosa dei referendum vi sta un po’ sfuggendo di mano. Su change.org, il noto sito di petizioni online, ce n’è una che non passa certo inosservata. Quella per rendere la Toscana uno stato sovrano e indipendente, per portarla fuori dall’Italia. Ma perché questa fesseria, di grazia?

Prendiamo in prestito le parole del delirante comunicato, che prima spiega quanto la Toscana fosse figa già dai tempi degli Etruschi, del Rinascimento, del Granducato e così via, poi tira una stoccata di stampo fortemente umbertobossiano pre ictus:

Dopo il 1860 l’Italia ci ha trascinato in due guerre mondiali, in imprese coloniali, negli anni di piombo, in crisi finanziarie, in attentati mafiosi (pensiamo ai Georgofili), ci ha riempito di ndrangheta e camorra, di clientele e corruttele, in ultimo ci ha impelagato in una gestione totalmente scellerata dell’imponente flusso immigratorio. In oltre 150 anni di unità statale non ci sono pagine storiche di cui andare fieri, per nulla.

Matteo, non dare loro spago, su ilgiornale.it - Matteo, non dare loro spago, su

 

Eppure i baldi e fieri toscani ci tengono a prendere le distanze proprio dall’Umbertone padano. Ecco in cosa si dissociano: Altresì non si confonda il nostro indipendentismo con la Lega Nord, che pur avendo ai suoi albori piantato qualche raro seme positivo, a causa dell’ignoranza imbarazzante di Bossi e la sua successiva svendita al sistema romano, ha recato solo danni alle istanze indipendentiste di tutti. Aver, per strafottente ignoranza, incluso la Toscana in un assurdo progetto di Padania (a loro insaputa riprendendo l’antico piano di Cavour) ha rallentato ulteriormente il processo indipendentista in Toscana.

 

 

Tenete presente che i sostenitori di questa arcigna battaglia sono 83 persone. Un numero che si avvicina più alla cena di classe o al campionato di calcetto che non al quorum per un referendum, quindi difficilmente ci sarà l’opportunità di tornare ai comuni, ai mecenati e al fiorino come valuta, anche se la cosa è assolutamente stuzzicante, soprattutto per i vestiti e per le brache multicolor.

 

Gli 83 sodali si spingono oltre con le dichiarazioni scomode: I toscani sono un popolo ben definito, dotato di una propria lingua (che come sappiamo per via del suo prestigio ci è stata copiata, imbastardita e imposta a tutti gli altri: fino al 1860 il c.d. “italiano” si parlava praticamente solo in Toscana)

Eppure c’è chi potrebbe non essere d’accordo su quanto scritto qui sopra…

Il fine ultimo di questo manipolo di tipi bizzarri è l’inoltro della petizione alla Regione Toscana, in modo che venga organizzato un referendum consultivo sull’autodeterminazione del popolo toscano, così come sta accadendo in Veneto, in Catalogna, in Scozia e in Corsica. Ecco la Toscana che hanno in mente gli indipendentisti: Vogliamo la costruzione di una Toscana moderna, snella, tollerante, aperta all’Europa e al mondo e in grado di portare i Toscani nell’era moderna da protagonisti, come si meritano.

Il WTF è definitivo: una Toscana che si apra all’Europa ma non all’Italia. Così potremmo finalmente esportare in Danimarca i grandi classici di Pieraccioni e Ceccherini, e che si facciano una risata anche loro, così abituati ai piagnistei di Lars Von Trier.

Peccato che nella petizione non ci sia l’obbligo di televisione di regime, che trasmetta solo i programmi di Carlo Conti, le pubblicità di Panariello e le premiazioni di Paolino Ruffini. Lì potremmo davvero volare talmente alti da poter finalmente annettere la Toscana alla Luna.

 

 

 

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