Society
di Lucrezia Costantino 2 Ottobre 2020

“Period”: il nuovo rosso di Pantone contro i tabù sulle mestruazioni

L’azienda americana lancia il nuovo colore che ricordi il rosso del ciclo mestruale. Lo scopo è quello di abbattere i tabù in merito alle mestruazioni.

Period: si chiama così la nuova tonalità di rosso ideata da Pantone, l’azienda statunitense che si occupa di tecnologie per la grafica e della catalogazione dei colori. Period è stato ideato contro lo stigma delle mestruazioni. L’idea è nata in collaborazione con Intimina, il brand svedese che si occupa di prodotti intimi femminili. In collaborazione con un ginecologo, le due aziende si sono unite per ottenere un colore che ricordi il ciclo mestruale.

“Non stiamo solo dipingendo muri, stiamo abbattendo quelli che contribuiscono alla colpevolizzazione”

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Contro ogni tabù sulle mestruazioni

Nel 2020 ci sono ancora dei tabù quando si parla di mestruazioni. Lo scopo di Pantone e Intimina è quello di sensibilizzare la gente e far capire questa che avere il ciclo non è una colpa. Il rosso Period fa parte della campagna Seen+Heard. Questa è stata ideata per coinvolgere persone, di entrambi i sessi, ad avere conversazioni più accurate sul ciclo femminile. La vicepresidente di Pantone, Laura Pressman, ha dichiarato:

“Volevamo ottenere una tonalità rossa accesa e avventurosa che facesse sentire le persone orgogliose di ciò che sono. In grado di celebrare con passione l’eccitante e potente forza vitale con cui sono nate, di poter parlare spontaneamente e apertamente di questa funzione corporea pura e naturale”.

Sempre più donne provano vergogna nell’avere il ciclo mestruale. Ad esempio in Inghilterra, una ragazza tra i 15 e i 21 anni non va a scuola nel periodo del ciclo mestruale perché non ha le risorse economiche per poterle affrontare. La direttrice delle politiche Action Aid Uk, Jillian Popkins, ha dichiarato che molte donne perdono giorni importanti della loro vita perché sono condizionate dal ciclo mestruale e dai giudizi che questo può provocare.

Perché vergognarsi del ciclo mestruale?

I tabù subentrano nel momento in cui c’è la disinformazione. Oggi siamo abituati a informarci su fatti pressoché inutili tralasciando questioni che possono aiutarci a vivere meglio nel quotidiano. Avere le mestruazioni viene visto come una colpa, una punizione che ci è stata data. In alcune zone del mondo le donne con il ciclo vengono trattate come esseri inferiori e incapaci di fare cose. In Nepal le donne, secondo un bando emanato a livello nazionale, durante il ciclo mestruale, devono dormire in capanne isolate. Il Nepal non è l’unico paese con queste regole. In Occidente, seppur in modo più leggero, la società e i governi colpevolizzano le donne in modo diverso. Basti vedere i costi dei prodotti per l’igiene intima non accessibili a tutte le donne creando così una sorta di disagio psichico. In Italia, ad esempio, dallo scorso anno gli assorbenti non sono più considerati un bene di lusso e l’IVA è stata abbassata dal 22 al 5 per cento. Questo dato non ci soddisfa poiché è applicabile solo su determinati tipi di assorbenti, biodegradabili e compostabili, e questi, come in Inghilterra, non sono accessibili a tutti.

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“An active and adventurous red hue, courageouus Period emboldens people who menstruate to feel proud of who they are.”

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