Amici, forse non lo ricordate ma c’è stato un tempo in cui portavamo i pantaloni normali. Quelli con la vita media, né troppo alta né troppo bassa, con la gamba media, che non sembravano rubati dal guardaroba di Aladino ma nemmeno il costumino di Diabolik.
Corsi e ricorsi storici, dopo un quinquennio in cui abbiamo fatto a gara a chi portava i jeans più emostatici, il 2016 porterà un’inversione di tendenza. Niente più skinny, torneranno i jeans larghi.
Guardate questa statistica redatta da Jenni Avins del sito Qz.com: le recenti sfilate di Milano. New York, Parigi e Londra, quelle dedicate alle collezioni Primavera/Estate 2016, hanno segnato il ritorno dei pantaloni larghi. Prepariamoci quindi a vedere sparire gli skinny a favore dei pantaloni che andavano negli anni ’90 e che non sono mai passati di moda tra i punkabbestia e i raver di tutto il mondo.
Se da una parte siamo più che preoccupati per il ritorno dell’elefantiasi della gamba, dall’altra stappiamo lo spumante per la fine dei pantaloni skinny. Ecco perché.
1. La smetterai di piangere da H&M
Siamo stanchi di recitare una scena da funerale siciliano quando usciamo dalla cabina di prova degli store di abbigliamento. Eppure va proprio così. I jeans skinny hanno la caratteristica di sfuggire a ogni classificazione di taglia. Se prendi la 42 e ti sta a pennello, torni nel solito negozio, fai gli stessi gesti, ti canti pure la stessa canzone in testa per scaramanzia, poi ne prendi un altro paio, taglia 42. Te li vai a provare e non c’entri nemmeno in apnea. Oppure le gambe sono lunghe 4 metri. Non abbiamo mai capito il perché, sarà il tessuto elasticizzato ma i jeans skinny sono pezzi unici, non sono clonabili o riproducibili in serie. Una volta che trovi il tuo paio, portalo fino alla morte perché non ne troverai mai uno che ti stia bene come quello.
2. Non dovrai più patire per entrarci
Ormai lo sappiamo: gli skinny jeans vanno comprati più stretti perché poi cedono. Questo sta a significare mesi e mesi di patimenti, a tirare in dentro la pancia per vedere di sformarli a dovere, con la controindicazione di risultare di colorito viola in faccia, oppure di fare quella mossa di classe cristallina che consiste nello sbottonarsi i pantaloni fuori a cena. Poi, di colpo, la vita: il pantalone è perfetto, la tua seconda pelle. Entra ed esce senza bisogno della badante, aderisce a ogni centimetro della pelle. Questo miraggio di perfezione dura una ventina di giorni, poi accade il contrario: il pantalone cede, diventa largo in vita e non tiene più, il cavallo te lo ritrovi alle ginocchia a favorire l’imprecazione facile. Niente paura però: basta metterli in lavatrice che tornano a essere più stretti di quando li hai comprati, e ricomincia il calvario.
3. Si vede tutto, anche troppo
Ché poi lo skinny jeans non è altro che una calzamaglia un po’ più doppia, la parte inferiore di una muta da surf. Ciò comporta subito un’esclusione: chi non ha un fisico perfetto non li può portare. Evidenziano la troppa magrezza, mettendo in risalto le ginocchia ossute stile Braccio di Ferro, le gambe a X così come il sovrappeso, e lì la cosa si complica ulteriormente, perché nessuno vuole apparire come un kebab insaccato malamente. Eppure, se il grasso c’è, come il Blob del famoso film o il Didò dei giochi da bambini, cercherà ogni pertugio possibile per uscire fuori. Sia dal jeans strappato alla coscia che fa tanto punk, oppure dalle caviglie esposte per decimetri a causa dei risvoltini. Per non parlare della pancia che trabocca come la glassa sul panettone e del culo che sembra una lotta eterna tra due ippopotami. Per gli amici maschi all’ascolto, ripetiamo: si vede tutto. Se non siete particolarmente in forma nella zona Elvis the Pelvis, non indossateli mai.
4. Non sai mai dove mettere le cose
Quando provi a mettere le cose in tasca, sembri un mutante. Lo smartphone grande, tipo l’ iPhone 6S Plus o il Samsung Note semplicemente non entrano negli occhielli che la ditta produttrice dei pantaloni ci spaccia per tasche. Se invece c’entrano, cambiano radicalmente la tua fisionomia e sembri uscito dal reparto di chirurgia con la protesi all’anca. Il portafogli nella tasca posteriore dei pantaloni? Una chimera. A seconda dello spessore, una volta entrato in tasca serve un carrozziere per estrarlo senza danneggiare in modo irreparabile il pantalone o le articolazioni. Capito perché un tot di maschi ha iniziato a usare le shopper?
5. Pensa alla salute
Mai più raffreddori per colpa dei pantaloni. Sembra un sogno. Eppure per anni siamo abituati a vedere in giro gente coi risvoltini poco sotto il ginocchio e il mocassino senza calzini a dicembre, risultando praticamente in bermuda. Oppure skinny con la vita talmente bassa che si capiva se una ragazza era bionda naturale o meno. O ancora quelli con cento strappi, in cui entravano più spifferi che nella Panda d’inverno. Ma la cosa più importante: uomo, torna a essere fertile! Mai più pantaloni senza spazio per l’apparato riproduttivo. Una nuova libertà è nell’aria, finalmente.