Society
di Claudia Mazziotta 13 Marzo 2020

Cantare dal terrazzo o dalla finestra di casa propria si può (stasera alle 18 più che mai)

L’appuntamento è oggi alle 18. Prendete il vostro strumento e cominciate a suonarlo, come hanno fatto a Napoli e a Benevento: questo l’invito diffuso da un messaggio che sta diventando virale e che dobbiamo far girare ancora di più. Diffidate dal resto e ricordate i numeri ufficiali e il sito della Protezione Civile.

“Attenzioneeee! 🚨🔊🔊🔊🔊🔊🔊 Ricordate questa data: Venerdì 13(😬) alle ore 18 in punto tutti gli abitanti d’ Italia prenderanno il loro strumento🎷🎸 e si metteranno a suonare dalla loro finestra…🌞🌞🌞 Il nostro paese diventerà così per quei pochi minuti un gigantesco concerto gratutito!🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈 Diffondete il più possibile questo messaggio a tutti gli italiani che conoscete per farsi sentire!!🎼🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹”.

Dunque: oggi alle 18, affacciatevi tutti alle finestre di casa e cominciate a suonare il vostro strumento. Che sia la chitarra, un tamburello, un triangolo, una pentola contro un cucchiaio di legno… basta che sia con ritmo, bastano anche le mani, ma basta che non sia la vostra testa contro il muro, considerando l’esasperazione crescente di molti di noi, soprattutto di coloro che per un motivo o per un altro si trovano a vivere la quarantena da soli a casa. Scherzi a parte, per chi sa cantare, ancora meglio.

Qui siamo a Napoli, una città carica come sempre di un folclore che, per nostra fortuna, non riesce a contenere mai, nemmeno in momenti particolari e difficili come questi. Una città che straripa voglia di vivere, una città instancabile, incontenibile, che intona un inno alla vita dai balconi di casa per sfidare e beffeggiare un virus che vorrebbe essere più forte di noi, del nostro paese, di tutti.

Sempre Napoli, in una testimonianza purtroppo di soli 48 secondi. Qualcuno ha alzato al massimo “Abbracciame” di Andrea Sonnino ed è subito un eco di voci, di applausi, di urla, di solidarietà da balcone a balcone. È sera e l’atmosfera sembra regalare all’aria quel tiepidume primaverile che è ancora lontano, ma arriverà.

Con questo video ci spostiamo nell’entroterra, a metà tra il Tirreno e l’Adriatico, nel cuore campano. Dal balcone di casa, un giovane padre con la sua voce religiosa riempie il silenzio delle vie mattutine di Benevento, accompagnato da tre giovani donne del balcone poco lontano.

La musica ci salverà e sicuramente questo momento assurdo ci insegnerà tante cose. Ritroveremo forse la fiducia verso gli altri, il senso di comunità, ritroveremo la pazienza, la calma, la noia. Riusciremo a stoppare questa corsa verso non si sa cosa e torneremo ad avere il tempo per ascoltarci e ascoltare gli altri. Approfittiamo di questo momento surreale in cui siamo costretti a rimanere a casa per riflettere e tornare ad essere noi, ad essere umani. E l’appuntamento di oggi alle 18 è un po’ anche questo: un’opportunità per dimostrarci che, infondo, umani lo siamo ancora.

Per tutto il resto, non sarà mai abbastanza ripeterlo, diffidate dai messaggi, dai vocali, dalle notizie che vi arrivano via chat e contate solo ed esclusivamente sulle notizie ufficiali e sul sito della Protezione Civile.

 

 

 

 

 

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