Sappiamo benissimo che l’argomento “cercare le espressioni negli oggetti” fa un po’ Focus 1994, però il concept qui è di enorme fascino: questi oggetti inanimati, infatti, sono accomunati da quel minimo comune denominatore che fa ridere dai tempi dell’asilo: farsela sotto. Quel momento di puro orrore in cui si stanno per accorgere che lo tsunami nella loro pancia non è l’inizio di una nuova vita, ma più semplicemente la fine della loro, a causa di una tempesta intestinale galattica e assolutamente fuori controllo. Il tutto, chiaramente, in un posto pubblico, fuori dalla portata del bagno, così da rendere l’esperienza ancora più drammatica.
Dai, lo sappiamo che almeno una volta nella vita è capitato anche a voi, nel momento meno opportuno, magari quando siete in un locale oppure in biblioteca/scuola/museo, in un luogo ultrasilenzioso magari anche munito di bagno ma dannatamente non insonorizzato. Non è mai morto nessuno, però che inferno intimo e privato. Un po’ come quello di questi oggetti, colti nell’attimo esatto in cui pensavano di poterla portare a casa e invece…
FONTE | news.distractify.com
Non provarci nemmeno a tirarmi il dito.
Presto, qualcuno cambi subito l’acqua alla vasca…
Mio dio, sto partorendo un Alien?
Senti, già che ci sono, mi fumo anche una sigaretta.
ooooooooooooooo.
Ragazzi, mi avete messo qui, cos’altro avrei dovuto fare?
Mamma, cos’è questo rumore? – Zitto e dì “cheese” che ci fanno la foto.
Nuuuu, ho fatto un sacco di batuffoli rosa :(
Entra a tuo rischio e pericolo, umano.
Che figura, così, davanti a tutti…
Ti giuro, pensavo fosse aria.
Meno male avevo un prato a disposizione.
Smetti di annusare, non sei stato tu, sono stato io.
Sarà stata colpa della corrente.
Ops – Ops – Ops – Ops – Ops – Ops…
Presto, portatemi in mare!
Che c’avrà da ridere mio fratello…
Avete presente i pantaloni? Ecco, erano bianchi.
Sono desolato.
Ciao bambino! Forse mi sono cagato addosso!
Non aprire quel cellofan.
Doh.
Non ti azzardare a togliermi dalla stalla.
Mangiami pure, sono ripieno di cioccolato.