Che il movimento Occupy Wall Street sia diverso rispetto a tutti i movimenti di protesta a cui siamo stati ‘abituati’ fin qui, se ne sono accorti tutti ormai. Oltre che globale e liquido (per età&profilo dei partecipanti), è parecchio e finalmente ‘wired’, ovvero connesso e figlio dei tempi digitali in cui viviamo. Un esempio? Si sentiva da qualche tempo la mancanza di un luogo virtuale che facesse da connettore/catalizzatore del flusso costante di informazioni proveniente dai vari #Occupy in giro per il globo. Da alcuni giorni giorni è attivo Occupationalist, qualcosa come il sito aggregatore social definitivo di #Occupy Wall Street.
Creato da alcuni membri smanettoni di Boulder Digital Works, un programma affiliato all’Università del Colorado, il sito è ovviamente imparziale, e ha l’obiettivo è raccontare tutto quello che sta succedendo in tempo reale, “senza filtri e senza ritardi”. Raccogliendo tutti i tweet ordinati per hastag, i check-ins di Foursquare, le foto postate sul Tumblr “ufficiale”, gli eventi Meetup, i video da Google. Oltre a un bel counter che scandisce inesorabile i secondi-minuti-ore-giorni della Protesta.
Un ottimo termometro di quanto sta succedendo (quasi) #Ovunque.
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