È morto oggi dopo una lunga malattia Gianroberto Casaleggio: nato a Milano il 14 agosto 1954, imprenditore, ideologo e politico nonché fondatore della Casaleggio Associati s.r.l., è stato il fondatore del Movimento 5 Stelle.
Per il momento Beppe Grillo ha ricordato così su Twitter Gianroberto Casaleggio
#CiaoGianroberto pic.twitter.com/CKpEaEdSJs
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 12 aprile 2016
Mentre su Facebook c’è stato spazio per qualche riflessione in più
“Sono un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato,…
Posted by Beppe Grillo on Tuesday, April 12, 2016
Ma chi era Gianroberto Casaleggio? L’uomo che ha coniato slogan pentastellati che anche non volendo sappiamo a memoria, per dirne uno “Non siamo un partito, non siamo una casta, siamo cittadini punto e basta“?
La sua biografia racconta di un uomo partito da un colosso perduto dell’industria italiana, la Olivetti, che solo nel 2004 fonda la Casaleggio Associati s.r.l.: non è solo, all’epoca con lui c’è Enrico Sassoon – poi fuoriuscito con molte polemiche, nel settembre 2012 dimettendosi con una lunga lettera al Corriere della Sera.
In quegli anni prende forma l’alleanza tra lui e Grillo. È il brodo di coltura da cui nascerà il Blog di Beppe Grillo, aperto il 26 gennaio 2005. Del loro primo incontro nel 2004 Grillo disse: “Questo o è un genio o è un pazzo“. Tra i due nasce un’intesa che li porterà nel giro di meno di dieci anni a creare un movimento politico dal nulla, e arrivarci in Parlamento.
Prima però ci sono gli anni in cui il movimento cresce – per esempio con il Vaffanculo Day del 2007 – ma è con le elezioni dei primi sindaci, come Federico Pizzarotti a Parma nel maggio del 2012 che il M5S si afferma come un elemento politico autentico. Di lì in poi per il Movimento 5 Stelle è un climax ascendente fino alle elezioni del 2013, dove prende la bellezza di 8.797.902 di voti, il 25,56%, con 108 seggi alla Camera e 54 al Senato.
Casaleggio osserva da lontano le fortune del Movimento che ha creato. Proprio Enrico Sassoon in un’intervista al Fatto Quotidiano del 2013 alla domanda “Chi è imprescindibile per il Movimento: Casaleggio o Grillo?” risponde “Mi pare che l’uno non viva senza l’altro. La parte ideologicamente più preparata mi sembra sia quella di Casaleggio, Grillo è un megafono che ripropone delle elaborazioni che non necessariamente gli appartengono“.
Appena cinque giorni fa su La Stampa si leggeva di un Casaleggio pronto ad abdicare lo scettro del M5S in favore del figlio Davide. Jacopo Iacoboni scriveva “Una stagione finisce. Ma com’è nello stile dei regimi familiari, il tramonto è segnato da tradimenti, opportunismi, viltà e ingratitudine degli ex cortigiani. Dopo un periodo in cui la salute del Riccardo III era parsa in un qualche miglioramento, forti sono di nuovo i segni di affaticamento. Se Casaleggio molla la presa, siamo in grado di rivelare che dell’azienda si occupa ormai integralmente Davide, che è anche colui che, apparentemente assieme al direttorio, in realtà da solo, tiene le chiavi del blog di Beppe Grillo, cioè dell’unica vera macchina del consenso e della gestione del gruppo parlamentare. Ma chi è, Davide?” e concludeva “Se Gianroberto è sempre stata la mente, Davide era il braccio, ma senza la stessa passione politica. Lui rendeva operative le decisioni prese durante le riunioni, coordinava le attività tecniche e organizzava gli «slot» dei dipendenti, cioè quanto ciascuno dovesse lavorare su un progetto. Sempre lui traduceva in tattiche, strategia e azioni pratiche, le visioni di Gianroberto, dopo averle analizzate dal punto di vista tecnico, spesso dopo lunghe riunioni a porte chiuse nell’ufficio del padre“. Dal punto di vista dello scenario politico vedremo ora come procederà la successione del leader nel Movimento 5 Stelle, ora che ha perso prematuramente il suo “re” e fondatore.