Che Marina Abramović sia un’artista che divide, questo è certo. Alcune sue performance che avevano senso negli anni ’70, reiterate fino alla noia perdono di significato e possono destare perplessità sul potere reale dell’arte contemporanea, della body art o dell’arte performativa in generale, all’interno di una società nella quale è stata sperimentata ogni sorta di body modification o ibridazione, nella quale l’utilizzo del corpo è stato portato a livelli estremi, che comprendono anche il post mortem. Bene, questo potrebbe essere un (intelligente o meno) spunto di discussione. Oppure, ben più efficace, è questo trittico di foto trovate sulla pagina Facebook di Vladimir Maislin che oggi hanno fatto ridere davvero tutti. Si tratta di fotogrammi delle suddette performance nelle quali l’artista appare sudata, dolorante oppure costipata, con a fianco un semplice medicinale per i reumatismi (o la febbre, o i dolori muscolari). Il risultato vale più di ogni riflessione sull’argomento.