Society
di Fausto Murizzi 17 Febbraio 2013

“Mai più siti porno!”. In Islanda è (quasi) realtà.

E’ notizia di qualche settimana fa che nel 2012 l’Italia fosse tra i paesi con il maggior numero di visualizzazioni di uno dei più famosi siti sul globo terracqueo, ovvero quel YouPorn che è probabilmente la principale risorsa mondiale per tutto ciò che riguarda l’argomento.

Se infatti Milano e Roma (nell’ordine) risultano le due città, al mondo, da cui sono stati totalizzati più click verso YouPorn nel 2012, non capiamo in alcun modo il terrore degli islandesi. Sembra sia infatti in discussione, nella piccola isola del nord-europa, un disegno di legge, voluto dal governo nazionale, che renda appunto legali i filtri per l’accesso a siti del genere, bloccando di fatto la navigazione verso determinati portali che diventerebbero quindi “proibiti”. E il blocco, secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Interno Ögmundur Jónasson, verrebbe applicato sia sui pc fissi che sui dispositivi mobili come smartphone e tablet.

Se dovesse quindi passare la norma spiazzerebbe non poco, trattandosi di un provvedimento che non si addice di certo ad un paese democratico e liberale (soprattutto in fatto di costumi) come l’Islanda – ed essendo la materia “porno” ormai ampiamente sdoganata su internet.

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