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di Gabriele Ferraresi 21 Marzo 2016

Il mito di Ayrton Senna raccontato in una mostra fotografica a Monza

Le immagini di Ercole Colombo lo celebrano fino al 24 luglio

Suzuka - G.P. Giappone, 1991 © FOTO ERCOLE COLOMBO  Suzuka – G.P. Giappone, 1991 © FOTO ERCOLE COLOMBO

 

Oggi Ayrton Senna, forse l’ultima leggenda della Formula 1 compirebbe 56 anni. Era nato il 21 marzo 1960. Invece no, invece il 1° maggio del 1994 durante il Gran Premio di San Marino a Imola la sua Williams andò dritta contro il muro del Tamburello e l’impatto consegnò il campione brasiliano tre volte iridato – nel 1988, nel 1990 e 1991 – dalla storia al Mito.

 

 

E proprio quel mito lo racconta Ayrton Senna. L’ultima notte una mostra in corso al Museo della Velocità dell’Autodromo Nazionale Monza – in via Vedano 5, a Monza – che proseguirà fino al 24 luglio 2016. In mostra le immagini di Ercole Colombo, decano e autorità indiscussa dei fotografi di Formula 1, insieme alle parole di Giorgio Terruzzi. Un’abbinata, quella Colombo / Terruzzi, che messa a raccontare il mito di Ayrton, fa venire la pelle d’oca a chi quegli anni li ricorda come fosse ieri.

Ercole Colombo ha infatti fotografato decenni di Formula 1 – e se volete conoscerlo meglio c’è uno speciale di Fotografia.it che lo racconta – così come Terruzzi li ha raccontati con un calore e un’umanità rara. Riguardo agli scatti esposti Terruzzi spiega “In queste foto c’è la luce di Senna ma anche e, forse soprattutto, l’ombra che ha accompagnato una persona ossessionata dalla perfezione, dalla necessità di restituire in termini di impegno e qualità ciò che aveva ricevuto in dono dal destino: talento e ricchezza” e prosegue “Dunque, una religiosità profonda, un rapporto con Dio che ha accompagnato ogni suo gesto, soprattutto negli ultimi anni di vita. Nel tornare sui passi svelti e decisi, sulle pause, sui dubbi di Ayrton ritroviamo una straordinaria vitalità, dilatata dalla dinamica del motorismo nella sua massima espressione, dai combattimenti più crudi, da amici e nemici in pista, ma anche una intima vocazione alla riflessione, ciò che ha reso unico, per milioni di persone nel mondo, l’incontro con questo campione. Un eroe, ecco. Perché la fine di Ayrton, fissata dal cronista Colombo ma anche dall’uomo Colombo, fu un colpo basso tremendo, nel cuore di un weekend già segnato da troppi spaventi e da un lutto devastante”.

Tutte le informazioni sulla mostra sul sito dell’Autodromo di Monza.

 

Imola - G.P. San Marino, 1994 © FOTO ERCOLE COLOMBO  Imola – G.P. San Marino, 1994 © FOTO ERCOLE COLOMBO

 

 

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