Anche quest’anno abbiamo superato indenni i riti pasquali, che vedono la tradizionale processione del Venerdì Santo, il giorno nero dei cattolici nel quale si celebra la crocifissione di Gesù Cristo e la successiva risurrezione tre giorni dopo, nella domenica di Pasqua.
Se siete o siete mai stati credenti, avrete sicuramente partecipato ad uno di questi eventi, il cui particolare climax sociale e spirituale avviene durante l’irrinunciabile Via Crucis vivente con le stazioni, i romani, la Madonna e Gesù, interpretati da costipati popolani stretti in abitini pluri calzamagliati a causa dell’enorme quantità di umidità nell’aria, di freddo o di gelida pioggia. In un paesino non lontano da dove abito, Gesù era interpretato da un elettricista fricchetone con gli occhialini tondi che si calava talmente nella parte da andare in giro a piedi nudi, vestito solo di una pezzuola di iuta a coprire i genitali, tra il rispetto e la stima silenziosa del pubblico. Prendeva delle epocali bronchiti che dedicava al Signore.
Purtroppo nella mia gioventù non ho mai assistito a quei piccoli incidenti volti a mettere in pericolo la riuscita della processione del Venerdì Santo e a sdrammatizzarne il terrore che mi evocavano quelle tetre rappresentazioni naif, accompagnate dalle cantilene tenebrose delle vecchine, che ascoltate per ore perdi il senso delle parole e diventano mantra che hanno la valenza dell’LSD, dai rosarioni che duravano ore e dal prete che celebrava con il megafono della Festa dell’Unità.
Il momento cruciale, appunto, consisteva nel Cristo crocifisso. Quelli più organizzati fanno partire suoni di tuoni e tempesta, presi dai Black Sabbath o da Thriller di Michael Jackson, mettono le stobo per simulare il lampo e via. Capita però che la croce sia costruita sommariamente, col legno delle cornici dell’Ikea e che non regga il peso del Cristo posticcio, il quale cada tra le risa e gl’imbarazzi dei fedeli, che come vi mostriamo in questo video, sostanzialmente fanno finta di nulla e continuano a cantare gl’inni, mentre gli organizzatori solerti rimettono in piedi il disgraziato:
https://www.youtube.com/watch?v=UPG2HLyVdOg
Quando invece l’incidente accade nei religiosissimi paesi latini, il poveraccio travestito da Gesù, oltre a volare dalla croce distruggendosi le articolazioni, viene anche preso a male parole dai fedeli i quali prima urlano d’impazzito orrore ed un secondo dopo sono già pronti a lapidare il blasfemo tapino:
https://www.youtube.com/watch?v=2gD_oYVQ6E8
Laddove vi recaste a vedere il Jesus Christ Superstar, per adempire ai riti pasquali con un po’ di ritmo, potreste trovarvi davanti un Cristo che non perde la parte nemmeno cadendo dalla croce. Anzi, se ne sta lì con questo legno attaccato alle braccia e vive insieme ai fan la passione dell’epic fail:
Durante la Santa Pasqua, Gesù risorge per annunziare la buona novella e poi vola in cielo da suo padre, Iddio. Ricreare l’ascensione può essere davvero difficile non si hanno in dotazione mezzi necessari, ma basta poco per rovinare quel momento di solenne speranza e beatitudine. A esempio, basta che al Cristo si apra la tunica sul didietro e che vengano esposte alla pubblica umiliazione le mutandone imbracate, come accade a questa vittima degli eventi:
https://www.youtube.com/watch?v=K0RSYFJVczU
Anche questa è passata, ci rivediamo a Natale, per gli epic fail del Presepe vivente.