Quando Donald Trump era ancora solo un miliardario e non il Presidente degli Stati Uniti d’America, Sayed Asadullah Poya, insegnante 28enne di Kabul, Afghanistan, ebbe la pensata geniale di chiamare suo figlio proprio come il biondo potentissimo. Donald Trump, come nome proprio. Un bell’azzardo, che il padre ha corso credendo fosse un nome fortunato, dopo aver letto la traduzione del libro “How to Get Rich” scritto proprio da Trump.
Il figlio, povera stella, è nato con un ciuffo biondo in testa e i genitori devono aver pensato ad un segno del destino, ma la storia non è andata benissimo.
I nonni si sono incazzati coi figli per aver dato il nome di Trump al povero bambino, l’Imam locale ha fatto un sermone incentrato solo su questa decisione, definendola un insulto alla loro religione. Sayed è pure dovuto scappare dalla casa dei genitori perché suo padre non voleva più sentire il nome Donald Trump tutto il giorno.
Una volta giunti a Kabul, genitori e Little Trump sono stati presi a calci dai cittadini arrabbiati per il nome infedele e in molti credevano che Sayed avesse chiamato il figlio Donald Trump per ottenere favori in vista di un asilo negli Stati Uniti, fatto più volte negato da Sayed.
Non vi stiamo a dire quante offese si sono presi sui social, in cui sono stati costretti a settare i propri profili privati per non essere rintracciati dalla shitstorm e dalle minacce.
Per quanto siano reazioni esagerate, per quanto un nome sia solo un nome, pur condannando tutti gli episodi di violenza, di certo chiamare un figlio Donald Trump in Afghanistan non è la pensata più geniale del mondo, ma non è neanche la prima volta che un nome diventa un caso internazionale, vi ricordate del ghanese che chiamò il figlio Silvio Berlusconi? Non dev’essere facile la sua vita anche se invece dell’austero Afghanistan vive nella ridente Modena.