Society
di Jon Bocconcino 30 Agosto 2012

La soluzione alla crisi che tutti i politici conoscono, ma non vogliono (possono?) attuare

Praticamente l’Islanda. Avete presente cosa stanno, felicemente, combinando in Islanda?

Per dirla con parole tecniche di politica economica: hanno mandato al diavolo le banche e i debiti col passato. Puntando a creare nuovi strati generazionali lontani dalle colpe di pochi uomini assetati di speculazione e capitalismo.

L’economista, premio Nobel, Joe Stiglitz ha scritto su “Information Clearing House“: “Quello che ha fatto l’Islanda è stata la scelta giusta. Sarebbe stato sbagliato lasciare alle generazioni future tutti gli oneri degli errori del sistema finanziario”.

Per quanto tutti i maggiori esperti ed economisti a livello mondiali lodino, la notizia di quanto fatto in Islanda negli ultimi anni stenta ad entrare nell’informazione generale. Perchè?

I paesi con sistemi bancari più grandi possono seguire l’esempio dell’Islanda, dice Adriaan van der Knaap, managing director di UBS AG. “Non avrebbero sconvolto il sistema finanziario”, dice Van der Knaap, che è stato consulente dei comitati di risoluzione della Banca d’Islanda.

Per non parlare di come hanno riscritto la costituzione, via web, e con quanta civiltà stanno ricostruendo un paese che, se solo la gente lo sapesse, oggi sarebbe un reale punto di riferimento.

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