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“La settimana mondiale del Luogo Comune” è diventata virale in un battibaleno. E anche la sua controparte.

Il 18 giugno è successa una cosa. Su Facebook mi arriva l’invito a partecipare ad un evento, “La settimana mondiale del Luogo Comune”. Assolutamente e totalmente ignara di cosa fosse, decido per una volta di cliccarci su, invece di chiudere la notifica senza darle nemmeno un occhio, cosa che spesso e volentieri in realtà faccio. Scopro che è stata indetta a caso la settimana del luogo comune, così che ognuno può aggiungere il proprio tramite un post all’interno dell’evento. Figo, in meno di dieci minuti una bella fetta del popolo di Facebook ha scritto qualcosa. Ci troviamo di tutto: “Si stava meglio quando si stava peggio”, “Non è che puzzano perché non si lavano. E’ che mangiano cibi speziati”, “I selfie prima si chiamavano autoscatti”, “Tonio Cartonio è morto di overdose”, “Stasera non bevo” eccetera eccetera eccetera…

La cosa più bella (odio mica tanto…), però, è che ogni due secondi qualcuno posta qualcosa e ti ritrovi con miliardi di notifiche e ciò diventa un annoso problema. Ecco allora che è nato un altro evento, la controparte, ma devo censurarmi perché nel nome c’è una bestemmia e forse non è il caso che lo nomini direttamente.

Comunque, il link lo trovate qui ed è molto divertente vedere la gente che si è rotta le scatole di avere la bacheca intasata dai luoghi comuni più disparati. Anyway, la settimana terminerà il 22 giugno, non manca molto. Fatto sta che l’evento è diventato virale e sta impazzando su Facebook, quindi chapeau a chi l’ha creato, sicuramente preso da un momento di fancazzismo puro.

Alice Tiezzi

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Alice Tiezzi

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