Society
di Simone Stefanini 27 Settembre 2017

La pornografia porta a una vita sessuale insoddisfacente

Una ricerca scientifica mostra come la pornografia sia cattiva maestra di abitudini sessuali scorrette e non etiche

La home di Pornhub pornhub - La home di Pornhub

 

Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma adesso abbiamo anche dei dati scientifici: la pornografia non rappresenta in alcun modo il sesso vero, di conseguenza chi guarda troppi video porno, sviluppa un’idea distorta del piacere sessuale di coppia.

Benché la pornografia non sia l’unico mezzo mediatico per rappresentare il sesso, è senz’altro il più accessibile ed esplicito. In un clic sono rivelati migliaia di video divisi per genere, per accedere immediatamente alla fantasia da soddisfare.

Alcuni scienziati hanno pubblicato sul Journal of Sex Research un’analisi dei primi 50 video pornografici su PornHub, registrando “la frequenza degli orgasmi maschili e femminili, gli atti sessuali che inducono l’orgasmo (e se l’attività che induce gli orgasmi femminili includeva una qualche forma di stimolazione genitale) e indicatori uditivi (verbali, vocali) e visivi (corporei) dell’orgasmo”.

Il risultato di tale analisi è stato impietoso: gli uomini raggiungono il 78% delle volte l’orgasmo, contro un misero 18,3% delle donne. La conclusione a cui sono giunti è che “le rappresentazioni di orgasmo maschile e femminile nella pornografia mainstream può a perpetuare credenze e aspettative non realistiche in relazione all’orgasmo femminile e alle prestazioni sessuali maschili”.

 

Che la pornografia fosse fruita soprattutto da un pubblico maschile è un dato di fatto, ma nel 2017 la sua particolare facilità di reperibilità la fa diventare un surrogato dell’educazione sessuale anche per i teenager in età puberale. La corretta vita sessuale viene mistificata in favore di un rapporto in cui l’uomo ha più diritto di raggiungere il piacere della donna e benché entrambi siano nudi, spesso il volto mostrato è quello della femmina, mentre quello del maschio viene celato.

Le altre problematiche relative alla cattiva pornografia sono quelle ben note e i video di atti di vera e propria sottomissione o schiavitù ne sono l’esempio, ma anche nei video ormai innocui, entrati nella cultura pop dalla porta principale, il sesso spesso è falsificato in favore di una visione univoca del piacere, sempre maschile, che non tiene conto in alcun modo del piacere femminile.

Atti di durata fantascientifica volti solamente all’orgasmo dell’uomo fanno crescere nei ragazzi una diseducazione sessuale tragica e un complesso d’inferiorità per non poter eguagliare tali prestazioni ginniche. Nelle ragazze, il pensiero che il sesso debba compiacere solo uno dei due contraenti e che l’umiliazione (non richiesta) sia uno dei mezzi per accedere alla sessualità.

Fortunatamente non tutto il mondo del porno (amatoriale o professionale) è orientato su questi cliché e da qualche tempo esistono online dei video di sesso esplicito curati nei minimi particolari, sia dal punto di vista fotografico che della messa in scena dell’atto, che promuovono uno stile più sano e etico anche in un mondo molto estremo come quello della pornografia.

 

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