Informazione, arte, tecnologia, sogni, web, musica, futuro, cinema, geek, follia: vieni a scoprire cosa hanno in comune nel nostro remix quotidiano di notizie.
Capita spesso di pensare agli anni 2000 come a l’altro ieri, un tempo prossimo a quello che stiamo vivendo e invece le cose non stanno proprio così. Se ci voltiamo indietro, ci rendiamo conto che sono passati più di 15 anni all’inizio del nuovo millennio, di conseguenza chi era teenager al tempo, oggi potrebbe avere più di trent’anni.
Se sfogliassimo un album fotografico virtuale, potremmo vedere gli enormi cambiamenti in fatto di usi e costumi, come si diceva a scuola. Pensate ai telefonini indistruttibili, al modem 56k, alla musica che ascoltavate e a come vi vestivate al tempo.
Si parla di un decennio molto strano, in cui regnavano i vestiti oversize, il nude look, un tot di accessori imbarazzanti, in cui tra di noi si aggiravano come se niente fosse gli emo, i truzzi e i seguaci del nu metal, che sembravano scappati da un futuro in cui tutti si vestono come i nemici di Ken il Guerriero.
Dall’altra parte, regnavano il posh e l’opulenza sbattuta in faccia. Pensate solo a quanti poveri chihuahua da borsetta sono stati comprati in quegli anni e non hanno mai toccato il suolo, solo per imitare Paris Hilton. È il momento di dare un’occhiata a come eravamo all’inizio del 2000 e sperare con tutto il cuore che certe nefandezze non tornino mai più.
Da portare rigorosamente senza reggiseno, ma bisogna avere il fisico adatto altrimenti c’è rischio che la sottile impalcatura ceda e via a fare una buca in terra per seppellirsi.
Bella la moda in stile indianina, ma se a lanciarla è stata Paris Hilton col suo cane da borsetta, facciamo che basta così, ok?
Comodi per scopare, sì, ma per terra. Perdonate la battuta facile facile, ma avete presente quanta spazzatura vi siete portate a casa in quegli anni, dopo essere uscite a bere conciate così?
Dopo aver guardato questa foto, molti di voi si sono fatti esplodere le cornee. Eppure questi ragazzi tutti vestiti uguali, dalla sessualità ambigua e dal peggior abbigliamento nella storia dell’umanità, esistevano davvero e frequentavano le serate P-Gold di Milano.
Questi jeans con i motivi o pieghe fatte con lo spray o con la sabbiatrice ai tempi andavano un casino anche nei grossi brand di moda, oggi invece si trovano solo dai cinesi e sono gettonatissimi da chi non si sa vestire.
I seguaci del nu metal, del crossover o dell’hip hop si vestivano con le tute dell’Adidas, con le scarpe da skate giganti e con i pantaloni oversize, dal cavallo talmente basso che sembravano colti da un attacco di diarrea letale. Bandane, cappellini e felpe con scritte tipo street art erano assolutamente un optional gradito.
Una volta erano un accessorio per metallari convinti, per motociclisti o per frequentatori di gay bar, poi sono arrivati i 2000s e non esisteva persona che non avesse la cintura borchiata, magari da indossare sopra la cintura normale.
Vedete Gwen Stefani? Ecco, già se avevate la seconda e non la prima, era proprio un casino indossare questo top, che ha però fatto la gioia degli onanisti teenager in quegli anni.
Non sembra vero, neh? E invece gli idoli delle ragazzine di tutto il mondo erano vestiti da ragazzine. Smalto, capelli sparati, matita agli occhi, niente barba, lineamenti morbidi e disperazione dei genitori.
Gli Evanescence in questo senso hanno fatto più danni della grandine, sdoganando il look da bambola di porcellana nel paese di Tim Burton, con calze a righe orizzontali, un tutù da ballerina classica (o un vestito simile) e lo sguardo più depresso dei sostenitori di Hillary Clinton. La coroncina da Cenerentola sui capelli non ce la vuoi mettere?
Una robetta proprio fine, da serata di gala: jeans che scopre le chiappe, dal quale esce un bel tanga ad altezza fianchi. C’è da dire che dopo aver guardato questo spettacolo, molti frequentatori di pub e discoteche hanno riscontrato problemi alla vista.
Poche cose sono più oscene dei dread dei bianchi, specialmente dei biondicci, eppure nei 90s e nel 00s, sembrava una divisa assolutamente da indossare, se volevi essere contro il sistema. Fortuna che il sistema ce l’ha fatta.
Questo cappello una volta lo indossavano solo gli investigatori nei film in bianco e nero, poi hanno iniziato a portarlo tutti, indistintamente uomini e donne. Chi continua a portarlo ancora oggi non si accorge di appartenere a un’altra epoca. Qualcuno glielo dica.
Altro top che se non avevi il fisico o se avevi il seno un po’ troppo prorompente, vanificavi l’effetto e stavi ogni secondo a tirartelo su, col rischio di rimanere in topless tutta la sera.
Nude look col corpo tutto pieno di brillantini, che poi tornavate da una serata particolarmente sobrie e vi addormentavate sul letto senza struccarvi, col risultato di dover dar fuoco alla camera il giorno seguente.
Proprio belle. Alte un millimetro, regalavano alle ragazze sguardi che più intelligenti non si può.
I top andavano un casino nei 2000s, ma quelli a bandana proprio non si possono guardare. Oggi fortunatamente non si trovano più nemmeno al mercato di paese.
Perché? Che bisogno c’era di portare il corsetto sui jeans, pensando di fare la figura della tipa sexy, che magari poi ti uscivano 2/3 di tette di fuori e risultavi insaccata come un kebab?
La ragazza skater, un po’ Barbie un po’ punk, con i braccialetti di spugna, le All Star ai piedi, i pantaloni larghi e le magliette strette. Ai tempi ha fatto innamorare tutti i ragazzini del mondo, oggi non se ne può più delle teenager di 40 anni.
Ce li avevano tutti e servivano per ogni tipo di attività benefica, dalla ricerca contro le malattie (cosa buona e giusta) al tifo per la nazionale. In tutto il mondo ne sono state vendute a milioni.
Non eri un vero bad bo se non avevi la catena al portafogli, alla James Dean. Poi c’era chi esagerava e montava le catene da neve, oppure quelle che servono per non farsi rubare il motorino.
Non si poteva vedere prima, non si può vedere oggi. Nemmeno se sei Rihanna. Pinocchietto e tacchi, per noi è un no.
Se non avevi un piercing o un tatuaggetto, potevi anche non uscire. In quegli anni si è sviluppata la moda che oggi porta quasi tutti ad avere disegni di merda da portarsi indelebilmente nella tomba oppure lobi delle orecchie che sembrano totani. Di certo saremo una generazione di vecchi colorati.
Ahi ahi ahi. Nei 2000s c’era questo falso mito che se una donna si vestiva come una escort di un night degli anni 30, allora sarebbe stata sexy di default. Un equivoco che ha fatto più vittime della peste a Milano.
Il ciuffo, i pantaloni emostatici, le felpe nere col cappuccio, le meches ai capelli, il trucco nero, i guanti con le dita di fuori, i tagli sulle braccia, i fermagli per capelli ti Hello Kitty, e poi nessuno li capiva, erano così tristi e così soli. Hmm, magari nella loro cameretta, perché fuori sembravano una mandria di sfiga che a pensarci oggi meno male che c’è Trump (dai che scherziamo)
Siamo sicuri che questi ragazzi, guardandosi indietro, si faranno delle gran risate pensando a com’erano conciati. Stare a descrivere una foto del genere sarebbe ridondante, e di nuovo tocca solidarizzare con i poveri genitori che si chiedevano ogni sera dove avessero sbagliato. Dobbiamo imparare dai nostri errori, affinché queste tragedie non si verifichino mai più.