Tanto rosa, blu, giallo, indaco, verde: la mappa geologica della luna è variopinta, si chiama “Unified Geological Map of the Moon“, ha una precisione senza precedenti e sarà uno dei documenti essenziali per i prossimi programmi di esplorazione lunare.
L’Usgs, agenzia governativa statunitense che si occupa di studi geologici, ha diffuso in questi giorni una dettagliatissima mappa della luna. La mappa è disponibile online e mostra la geologia della luna con una precisione mai raggiunta prima, in scala 1:5.000.000 con codici di colore molto precisi (e belli!). I diversi colori della luna indicano diversi tipi di formazioni rocciose e di sedimenti. Ad esempio: “i crateri associati al periodo eratostenico (circa 3,2 miliardi a 1,1 miliardi di anni fa) sono in genere contrassegnati in verde. I crateri del vecchio periodo imbriano (circa 3,9 miliardi a 3,2 miliardi di anni fa) sono generalmente dipinti di blu”
In collaborazione con la NASA e il Lunar Planetray Institute, la mappa fungerà da modello definitivo della geologia di superficie della luna per le future missioni umane e sarà preziosa per la comunità scientifica internazionale, gli educatori e il grande pubblico.
“Questa mappa è il culmine di un progetto decennale“, ha affermato Corey Fortezzo, geologo Usgs e autore principale. Gli scienziati, infatti, hanno collaborato per anni alla realizzazione della mappa geologica digitale, partendo dalle informazioni di sei mappe costruite a seguito delle missioni sulla luna dell’era Apollo.
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Le mappe del passato sono state aggiornate utilizzando recenti dati satellitari. In questo modo, le osservazioni e le interpretazioni precedenti sono state preservate e si è ottenuta una cartina non solo della diversa formazione rocciosa del suolo lunare, ma anche degli strati di rocce immediatamente sotto la superficie. Aiutando così a risolvere alcune incongruenze dei modelli precedenti, la mappa geologica del volto della luna “fornisce informazioni vitali per nuovi studi scientifici collegando l’esplorazione di siti specifici sulla luna con il resto della superficie lunare“, spiega Corey Fortezzo.
(Fonte: phys.org)