Johan Cruyff è morto oggi a Barcellona all’età di 68 anni: era malato di cancro da tempo e non l’aveva nascosto. Con lui se ne va una delle ultime leggende di un calcio che non c’è più: tre volte Pallone d’Oro, massima espressione calcio totale degli anni settanta, resterà per sempre impresso nella memoria degli appassionati di tutto il mondo.
Cresciuta in una famiglia povera di Amsterdam, entra nelle giovanili dei lancieri ad appena 10 anni, crescendo diventerà una colonna portante dell’Ajax anni settanta, con cui vinse quasi tutto quello che si poteva vincere, Cruyff sfiorò anche la Coppa del Mondo con l’Olanda nel 1974. Quella coppa la vinse la Germania Est, ma lui entrò nella storia anche solo per questo gesto sportivo.
Esattamente questo.
Dopo l’Olanda la Spagna, con gli anni al Barcellona, prima da giocatore e più di recente come allenatore. La storia di Cruyff però si incrocia anche con quella dell’Italia. Nel 1976 infatti il nostro Sandro Ciotti, indimenticabile cronista sportivo della Rai, gli dedica un film, una specie di documentario che visto oggi sembra un po’ Sfide, se avete presente il programma di Simona Ercolani, ma con trent’anni d’anticipo.
Il film si intitola Il Profeta del Gol e qualche benefattore dell’umanità l’ha caricato su Youtube. Forse è il modo migliore per ricordare questo straordinario campione che se ne va.