Grazie al dio dell’Internet, ogni tanto anche Facebook ci fa ridere come ai vecchi tempi. Bastano un po’ d’inventiva e la capacità elementare di aggiungere un testo a una foto su Photoshop. È il principio cardine da cui nasce un meme.
Ma per far ridere davvero, ci deve essere il colpo di genio, quello che nel film Kamikazen (Gabriele Salvatores – 1987) Paolo Rossi chiamava lo sgurz. Una cosa diversa, talmente assurda da essere perfetta. L’abbiamo trovata guardando le foto qui sotto e innamorandoci perdutamente della pagina che le ha create, Italian Comedians.
Sì perché (tolto Woody Allen e i suoi film fortunatamente distribuiti al cinema) con l’avvento di YouTube e dell’internet 2.0, anche noi vittime di anni di comicità scadente possiamo godere dei grandi stand-up comedians americani, quelli estremi, irriverenti, anticlericali e che sparano a zero su tutto. Un po’ come da noi facevano solo in pochi, tipo i fratelli Guzzanti o Daniele Luttazzi. Per poi scoprire (proprio grazie a YouTube) che quest’ultimo aveva saccheggiato le battute qua e là da tutti i più grandi comici USA, facendoci rimanere tutti molto male.
La frase qui sopra recita: “Solo perché vi siete offesi, non significa che siate nel giusto” ed è di Ricky Gervais, comico inglese. Bella di per sé, ma messa sopra la foto di Pippo Franco, comico simbolo del Bagaglino più becero e pure fan della Madonna di Medjugorije, ha un effetto deflagrante.
Gli autori di Italian Comedians producono proprio questo: foto di comici tristi italiani con battute illuminanti dei loro colleghi anglofoni (o viceversa). Li abbiamo contattati e ci hanno risposto: “Saremo felici di fornirvi le risposte non appena smetteremo di ridere alle battute di Brignano.”
Bene, già capiamo che sarà un’intervista surreale.
Proprio Brignano è ritratto qui sopra mentre dice la battuta di Bill Hicks “Un sacco di cristiani indossano una catenina con una croce. Pensate che quando Gesù tornerà, voglia mai vedere una fottuta croce?”
Come vi è venuto in mente il progetto?
Innanzitutto a nessuno è venuto in mente di fare un mash up, ma solo perché non puoi farti venire in mente una cosa di cui ignori il significato. A meno che tu non sia Bruno Vespa, ovvio. Tornando a quello che forse volevi sapere, la pagina nasce da un impellente bisogno di riscoperta del tesoro che si cela dietro l’oramai impolverata comicità italiana.
Carlo Verdone mentre recita una delle battute di Woody Allen più ciniche: “Il Niente, la non esistenza, il buco nero” – “Cos’hai detto?” – “Oh, niente, stavo solo pianificando il mio futuro.”
Chi c’è dietro la pagina?
Siamo un gruppo di ragazzi svezzati dal Bagaglino, andati avanti con Zelig e infine divenuti maturi con Colorado. Siamo stufi di tutti questi radical chic che si riempiono la bocca di citazioni di comici americani per cercare di rimorchiare al sabato sera. Tutto ciò è squallido, e lo è ancor di più se pensiamo che uno come Hicks abbia attinto a piene mani dal repertorio di Enrico Brignano. È inaccettabile!
Woody Allen torna dalla voce di Massimo Boldi che esclama “Non solo non c’è un dio, ma prova a trovare un idraulico di domenica.”
Secondo voi Colorado è la trasmissione che fa meno ridere della tv italiana? Non crediamo proprio, dopo anni pensiamo che la trasmissione che faccia meno ridere nel palinsesto della tv italiana sia senza dubbio Superquark. E non temiamo smentite.
Ce lo vedete il buon vecchio David Letterman chiamare al tavolo del suo (ex) show le veline?
La buonanima di Raimondo Vianello era solito recitare i versi di Bill Hicks come: “Ragazzi, se vi poteste fare i pompini da soli, le ragazze sarebbero sole in questa stanza. Guardando un palco vuoto.”
Di Paolo Ruffini scrittore e regista invece cosa pensate?
Ruffini è il più fulgido talento artistico che c’è in Italia e come ama sempre affermare “Fare cinema è come giocare a scacchi con la morte”.
Proprio Ruffini mentre recita Mitch Hedberg: “Sono contro il picchettaggio, ma non so come dimostrarlo”.
Woody Allen mentre parla con la voce di Mario Brega.
Paolo Bonolis si fa prestare le parole da Richard Pryor: “Non sono assuefatto alla cocaina, mi piace annusarla per l’odore.”
Checco Zalone canta la canzone di Bo Burnham “Art is dead”.
Raggiungiamo la vetta con Louis CK che recita a memoria la prosa ispirata di Giorgio Panariello.