Society
di Lorenzo Mannella 12 Novembre 2015

#ioScrollo è la battaglia finale del giornalismo contro i gattini

Parte il crowdfunding per sostenere Valigia Blu e il giornalismo di qualità. Prima che i gattini abbiano la meglio

Gattino laser e fiamme Valigia Blu - Il mondo sarà schiacciato

 

In un futuro non troppo lontano, il mondo sarà dominato da creature tiranniche che sparano raggi laser dagli occhi: i gattini. Nonostante la premessa trash, questa è una cosa seria. Oggi parte la campagna di crowdfunding #ioScrollo per sostenere Valigia Blu, un blog collettivo di giornalisti e creativi che cercano di alzare l’asticella della qualità e scrivere cose di qualità – così da farti scrollare sulla pagina per leggere i contenuti.

Ma le persone hanno ancora davvero voglia di leggere testi lunghi più di qualche paragrafo? Non a caso, la campagna di #ioScrollo punta tutto su un video realizzato da Alessandro Grespan – esatto, uno degli autori di #coglioneNO – e Giacomo Cannelli. Siete avvertiti, contiene scene forti e gattini.

 

 

Per capire meglio qual è la vera missione di #ioScrollo, abbiamo fatto qualche domanda ad Arianna Ciccone (@_arianna), fondatrice di Valigia Blu e del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia.

Chi siete, che fate e perché lo fate?
Valigia Blu è un blog collettivo, no-profit. Ci lavoriamo in diversi tra giornalisti, blogger, sviluppatori, grafici, scrittori e vignettisti. È una forma di giornalismo e attivismo. Per molti è impegno civico, nel tempo libero è una delle nostre principali attività. Cerchiamo di contribuire a una informazione corretta, a creare senso dove c’è rumore nell’era digitale e dell’overload informativo.

Buzzfeed, che è il più grande caso mediatico degli ultimi anni, è anche il trionfo dei contenuti LOL. Che ne pensate?
Buzzfeed è un ottimo modello di innovazione nell’ecosistema dei media (soprattutto dal punto di vista del business model), non è necessariamente un modello per quanto riguarda i contenuti. Noi stessi mettiamo in pratica alcuni insegnamenti di Buzzfeed – soprattutto lato social engagement – ma siamo orientati a un altro modello di contenuti e di sostenibilità.

Quello che scrivete può servire anche ad altri professionisti?
Tutti i nostri materiali sono in Creative Commons, far girare il più possibile i contenuti di approfondimento, oltre a essere una delle nostre passioni, è una sfida affascinante: trovare il format giusto e la formula giusta tra grafica e testi è alla base del nostro lavoro di squadra.

Vi presentate con un video molto scherzoso: i vostri contenuti saranno sulla stessa linea?
Cerchiamo di trattare argomenti importanti con un linguaggio semplice, di facile presa. Non sempre è possibile ma dove possiamo è la strada che preferiamo percorrere.

Il video è incentrato sulla potenza delle immagini rispetto alla parola. Nel futuro di chi vuol fare il giornalista c’è meno scrittura e più grafica?
Il giornalismo da sempre non è “scrittura”, giornalista non è chi scrive bene – come dice un mio caro amico ed ex prof della scuola di giornalismo di Urbino – “ma chi sa scegliere e organizzare bene le informazioni (per la qual cosa serve anche la scrittura)”. Questa è l’età d’oro dello storytelling: tool, mappe, social, video, realtà virtuale, mille modi di raccontare e coinvolgere le persone.

COSA NE PENSI? (Sii gentile)

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