Un recente articolo del Corriere della Sera online (che prende spunto da un articolo del Wall Street Jurnal) suggerisce che è inutile vietare ai propri figli di aprirsi un account su Facebook o su Youtube o su Tumblr o uno degli altri innumerevoli social network, perchè tanto lo faranno lo stesso. I social network principali, ricordiamo, hanno fissato la soglia di ingresso a 13 anni, ma questo blocco è facilmente aggirabile perchè basta mentire sulla propria età in fase di iscrizione.
Il docente di Psicologia di Milano Bicocca ed esperto di adolescenti Matteo Lancini, dice che “è fondamentale accompagnare bambini e ragazzi nell’uso di Internet, almeno fino ai 12, 13 anni e che poi è importante fidarsi e coltivare il dialogo e la relazione, perchè se si mettono nei guai devono trovare una porta aperta e qualcuno con cui parlarne“.
Molti genitori, inoltre, si cimentano in pedinamenti online, rubando le password dei figli e creandosi falsi account. L’articolo sostiene che comunque è tutto inutile, che utilizzeranno nuovi strumenti per celarsi e continuare a comunicare tra di loro e con pericolosi sconosciuti. Insomma se fuori casa è una giungla, anche dentro -con Internet- non si scherza un cazzo: Facebook è il male e Zuckerberg è il diavolo.
Alcuni genitori pare ricorrano anche a social network a pagamento sicuri, dove iscrivono i figli perchè possano chattare e conoscere solo gente controllata.
Non so cosa farò con le mie figlie, la cosa più ragionevelo è quella detta da Matteo Lancini, anche se in momenti di ansia e incoscienza simulata sono abbastanza sicuro che ruberò password e userò account fasulli.