Tra due o tre anni, potremmo sederci in macchina e l’auto potrebbe salutarci chiamandoci per nome. La cosa nuova è che potrebbe riconoscerci non tramite un sistema di riconoscimento vocale, o dalla pupilla, ma dall’impronta del nostro fondo schiena.
Il sistema è ancora in fase di sviluppo, ma un prototipo funzionante creato dai ricercatori del giapponese Advanced Institute of Inustrial Technology riesce a riconoscere, attraverso un sistema di 360 sensori, l’impronta della persona seduta con una precisione del 98%.
Secondo i produttori ci vogliono ancora due o tre anni prima che questo optional possa entrare nell’allestimento di qualche veicolo in commercio, ma garantiscono che il loro sistema riconosci-chiappe ridurrà drasticamente il numero di furti d’auto.