Fermatevi un attimo, prendetevi qualche istante di pausa e pensate a una cosa: i problemi quotidiani. I problemi che incontrate giorno per giorno, che non vi fanno certo crucciare o stare male, ma che possono comunque appesantirvi la giornata. Cose tipo la batteria dello smartphone che si scarica dopo mezz’ora, il gruppo Whatsapp degli amici di infanzia che non vi dà mai tregua (e provoca la batteria scarica di cui sopra). Ma anche tutti i libri, film, serie tv che accumulate senza avere il tempo di leggere/vedere, perché nei pochi minuti che dedicate alla lettura di qualche pagina sono uscite altre venti puntate di serie tv imperdibili. Sono quelli che gli americani chiamano First World Problems, ovvero problemi di chi vive nel benessere e non ha cose più importanti di cui preoccuparsi.
Tranquilli, non siamo qui per fare del moralismo, ma per farvi fare un salto indietro nel tempo. Su Reddit si sono messi a elencare quali erano i first world problems degli anni ’80, noi abbiamo letto quella lista e abbiamo trovato tantissime cose in comune con quello che succedeva in Italia, nonostante ci fosse un Oceano Atlantico in mezzo. Allora abbiamo deciso di riavvolgere il nastro e di tornare agli anni ’80 italiani per vedere quali erano i grandi problemi che affliggevano chi era adolescente o giù di lì.
1) Quando telefonavi alla fidanzata rispondevano sempre i genitori e lei ti parlava con loro intorno
Altro che smartphone, non c’era nemmeno il cordless. Le telefonate romantiche si facevano nel tinello oppure in sala, accanto ai genitori che figurati se si facevano gli affari loro. Si parlava in codice ed era tutto un “come? parla più forte che non sento”. Quando rispondeva il padre buttavi giù dallo spavento e lui sistematicamente ti sgamava.
2) Se perdevi un film in televisione, lo guardavi l’anno dopo o su una vhs rovinatissima del videonoleggio
La mattina tutti parlavano dei Goonies o di Indiana Jones ma il tuo televisore non funzionava. Non è che arrivavi il pomeriggio e li scaricavi. Figuriamoci. Aspettavi un anno, quando ormai l’hype era passato e gli amici ti guardavano come un poveraccio, oppure li noleggiavi in VHS tutto smagnetizzato e prendevi la multa perché ti dimenticavi di riavvolgere il nastro quando lo consegnavi.
3) La tua canzone preferita aveva la voce dello speaker perché l’avevi registrata alla radio
“Ciao ragazzi, al numero 10 c’è il nuovo singolo di Eros Ramazzotti: Una terra promessa, un mondo diverso, vaiiii – Siamo ragazzi di oggi, pensiamo sempre all’America…” La canzone la imparavi così perché l’avevi registrata su cassetta alla radio e quando sentivi per la prima volta la versione originale non la riconoscevi nemmeno.
4) Quando scattavi una foto passavano giorni o settimane prima di poterla vedere (e scoprire che c’era un dito sull’obiettivo)
Se ci pensi, hai almeno un rotolino che non sei mai andato a ritirare, che è lì dagli anni 80 perché te lo sei scordato. Alle gite facevi 36 foto di cui 10 mesti tentativi di immortalare la ragazza che ti piaceva, per poi scoprire 15 giorni dopo, quando andavi a ritirare le foto, che erano tutte mosse/scure/da buttare.
5) Per scoprire cose su una ragazza dovevi creare una rete di informatore degna di una spia del KGB
Appostamenti, controlli incrociati, amicizie strette alla bisogna, tutto per saperne di più sulla ragazza che ti aveva preso il cuore, tutto nella massima segretezza, pena la pubblica gogna. Una generazione che ha creato i peggiori stalker, ma anche una cifra di investigatori privati. Poi è arrivato Mark Zuckerberg.
6) Per chiederle di mettersi con te dovevi farti aiutare dalle amiche oppure far leva su tutto il tuo coraggio
Caro eroe di Tinder, signore incontrastato della chat multitasking, negli anni ’80 se volevi metterti con lei, glielo chiedevi in faccia e se lei ti diceva no davanti a tutti, il tuo futuro fino alla Laurea era compromesso. Potevi al limite servirti dell’amica come araldo anche se la migliore occasione si presentava col gioco della bottiglia truccato apposta per limonarla.
7) Se andavi in un posto nuovo dovevi comprarti il Tuttocittà
Non è che da Milano andavi a Roma tranquillo, col GPS che ti segnala anche gli autovelox e ti porta preciso all’indirizzo. Era tutto un seguire la mappa o chiedere informazioni che si rivelavano il 90% delle volte delle supercazzole indecifrabili.
8) Se abitavi in provincia, scoprivi tre mesi dopo che una moda era passata
Dalla provincia arrivavi a Milano vestito con la felpa Best Company, la cintura di El Charro, le Timberland e il piumino Moncler, dopo anni tremendi passati a risparmiare una fortuna per poter esser all’ultima moda e scoprivi che nessuno li indossava più. Archiviavi la figura del provincialone e rientravi desolato al paese.
9) Se la sera perdevi di vista gli amici, non li beccavi più e rischiavi di restare da solo in mezzo al nulla
Entravi in un posto affollato, in un locale o in una piazza, poi uno si distraeva e ciao. Lo ritrovavi il giorno dopo, se avevi fortuna, altrimenti mai. Ci sono storie di parenti che si sono ribeccati con Facebook dopo 50 anni proprio perché si erano persi e non avevano cellulare.
10) In tv c’erano sempre Derrick e La casa nella prateria
Se c’eravate, sapete che è vero. Era tutta una tragedia western di malattia, morte e povertà oppure un’ansia tedesca fatta di silenzi e di sguardi ambigui. Tutte le sante sere. I più sfigati avevano la tv senza telecomando e per pigrizia hanno visto un canale solo per 10 anni consecutivi.
11) Per avere dei porno dovevi camuffarti e andare in edicola
Mesi di allenamento per fare la voce due ottave sotto la tua, per fingere spalle larghe e portamento adulto, poi baffi finti, cappello del nonno e via, a tentare di corrompere l’edicolante per un numero di Le Ore o Playmen. La prima volta che sei entrato nel reparto porno del videonoleggio, dall’emozione sei svenuto e hanno chiamato i tuoi genitori.
12) Per tantissime cose dovevi affidarti alle Poste e accendere delle candele
Per i vestiti del catalogo, per le pentole viste in televisione. Oppure per partecipare ai quiz, per sentire se i parenti lontani stanno bene, per mandare un cartolina della gita. L’incubo assoluto: le Poste. In provincia il Postalmarket autunno-inverno arrivava d’estate, per dire.
13) Per avere la foto di un attore che ti piaceva dovevi comprare Cioè
Magari ti sentivi macho ad avere in camera il poster di Tom Cruise mentre pilota l’aereo o di Rambo col mitra in mano, ma per averli dovevi abbandonare tutte le tue certezze per comprare Cioè in edicola. Come tutte le tue compagne di classe.
14) Il gel per capelli più resistente era il vero Sacro Graal
Studio Line, gommina Simmons. Se ti domandi perché oggi molti giovani siano stempiati così presto, è colpa dei loro genitori che hanno vissuto al massimo, spalmandosi sui capelli gel talmente forti da renderli di ghisa, lame assassine che hanno seccato i bulbi e hanno creato generazioni di pelati.
15) Il sex symbol era Magnum P.I. con gli shorts inguinali
Gli short inguinali, quelli modello erano la cartina tornasole della bellezza maschile. Se poi erano abbinati ai capelli ricci (o a un mullet pronunciato), ai baffi folti e agli occhiali a goccia, ciao. Vincevi tutto, salvavi la principessa e sconfiggevi il boss finale.