Nel 2017 il prodotto interno lordo italiano (PIL) è aumentato dell’1,4% rispetto al 2016. Questo ci rivela l’Istat ma per sapere il dato oggettivo dovremmo aspettare marzo. Pare che il governo preveda un +1,5% finale.
Come rivela il Corriere della Sera, l’economia italiana non cresceva così tanto dal 2010 e anche se la stima dell’Istat è ancora provvisoria, i segnali di ripresa ci sono tutti.
Per i neofiti della pagina di economia dei quotidiani, il PIL è il risultato finale dell’attività produttiva dei residenti di un Paese in un dato periodo e viene determinato sia dalla parte degli acquirenti che consumano (domanda), sia dagli investimenti di chi produce (offerta). Una voce che entra nel calcolo del PIL è il reddito che le transazioni di cui sopra remunera grazie alla distribuzione del ricavato della vendita. In più, concorre al calcolo del PIL la spesa pubblica e il saldo della bilancia commerciale, cioè l’ammontare di importazione ed esportazioni.
In poche e semplici parole, se le aziende italiane vendono bene e gli italiani comprano bene, se la spesa pubblica è oculata e le esportazioni funzionano a dovere, il PIL sarà in crescita e la crisi alle spalle.
Un dato totalmente in contraddizione con la campagna elettorale che ogni giorno ci regala, per modo di dire, colpi bassi e che sembra tutta basata sulla paura nei confronti del diverso, dell’immigrato, della crisi, del futuro, dei posti di lavoro e via discorrendo. Chi salirà al governo dopo le elezioni del 4 marzo avrà l’onere di mantenere il trend economico positivo, oltre a dover risolvere tutti i problemi di criminalità e sicurezza che affliggono gli italiani, nonostante dati alla mano sembra che i reati del 2017 siano calati rispetto alla stima del 2016.