Le feste sono quasi finite e tra poco dovremo tutti rispettare i buoni propositi per l’anno appena iniziato. Chi decide di smettere di fumare, chi cerca un lavoro migliore, ognuno ha i propri obiettivi. L’unico comune denominatore, trasversale e transgenerazionale è la dieta. Dopo il 6 gennaio infatti ci sarà il boom delle palestre e delle corsette e come tutti gli anni solo pochi arriveranno al traguardo con assoluta dedizione.
Meglio rispolverare la bici e lasciare l’auto in garage, quindi. Meno inquinamento, più salute. Sì, però come la mettiamo col traffico della città?
In Germania sembra abbiano risolto il problema alla radice, togliendo i ciclisti dalle strade adibite alle auto e creando per loro un’autostrada dedicata.
L’autostrada per ciclisti sarà lunga ben 100 chilometri e unirà 10 città tra cui Duisburg, Bochum e Hamm, oltre a 4 Università. Proprio in questi giorni è stato inaugurato il primo tratto di 5 km. La ciclostrada sarà costruita accanto a una vecchia ferrovia ormai in disuso, in modo da usare al meglio le infrastrutture esistenti.
La ciclostrada tedesca sarà simile a una comune autostrada. I ciclisti potranno usufruire della corsia di sorpasso, dei sottopassaggi e delle isole di traffico. Tutto senza più l’assillo e la preoccupazione di dover condividere il proprio percorso con gli automobilisti.
Una soluzione che farà felici tutti gli interessati. In primis i ciclisti comuni che potranno così fare le loro pedalate in sicurezza, quelli pro che avranno una strada lunghissima da percorrere senza dover schivare le auto e gli automobilisti stessi, che smetteranno di imprecare a ogni gruppo di ciclisti sulle strade, che inevitabilmente crea code e conseguente sangue amaro.
Nonostante i fondi per completare un’opera del genere siano ardui da trovare (per completarla servono 180 milioni di euro) e nonostante molti comuni siano in difficoltà per provvedere alle spese di mantenimento della ciclostrada, che includono l’illuminazione, la pulizia e l’eventuale rimozione della neve e del ghiaccio, questo progetto è assolutamente da condividere, in special modo in un tempo come questo in cui i governi europei hanno dovuto ricorrere a misure d’emergenza per contrastare l’aumento dello smog.
Recuperare le risorse per progetti del genere dovrebbe quindi essere una priorità assoluta in Europa.
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